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Il presidente ricostruttore

I 150 anni dalla nascita di Luigi Einaudi

Giancarlo Santalmassi 25/03/2024

Il presidente ricostruttore Il presidente ricostruttore Centocinquanta anni fa nasceva Luigi Einaudi. Economista di vasta cultura, sensibile ai temi dell’equità sociale, democratico autentico che non ebbe timore a firmare nel 1925 il Manifesto degli intellettuali non fascisti di Benedetto Croce, Luigi Einaudi si dedicò con intelligenza e passione alla ricostruzione del Paese e poi, da Presidente della Repubblica, “spiegò il suo impegno a tessere la tela della nuova democrazia italiana - ha ricordato l’attuale presidente della repubblica Mattarella - Costituente, Ministro e Vice Presidente del Consiglio, Governatore della Banca d`Italia, Einaudi ha impresso la propria impronta con sobrietà e misura, grande determinazione e fede nella libertà, contribuendo a far crescere il consenso su quei valori che hanno consentito all’Italia di risalire dalle macerie della guerra e della dittatura".
 
Con Pantaleoni, Pareto, Barone e de Viti De Marco è stato e resterà tra gli economisti italiani di maggior prestigio internazionale. Poi farà importanti studi di storia della finanza e di scienza delle finanze. Collaborò come editorialista prima con La Stampa e poi con il Corriere della Sera. Dal 1908 al 1950 collaborò anche con l’Economist. Vicepresidente del Consiglio dal 1945 al 1948 fu Governatore della Banca d’Italia. Come capo dello Stato ha conferito l’incarico a quattro presidenti del consiglio: De Gasperi, Pella, Fanfani e Scelba. Non poté nominare alcun giudice costituzionale perché la Corte, pur prevista dalla costituzione entrata in vigore nel 1948, venne istituita solo nel 1956, un anno dopo la scadenza del suo mandato. Nominò invece diversi senatori a vita: il matematico Guido Castelnuovo, Arturo Toscanini (che rinunciò), lo scultore e compositore Pietro Canonica, il poeta Trilussa, lo storico Gaetano De Sanctis, don Sturzo, l’economista Pasquale Jannaccone e l’archeologo Umberto Zanetti Bianco. Che dire? “O tempora, o nomina”.
 
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