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La ricetta del governatore
…. un manifesto in sei punti per l'Europa
Giuseppe Roma 24/04/2024
La ricetta del governatore
Il governatore di Bankitalia Fabio Panetta, nella lectio magistralis per la laurea honoris causa in scienze giuridiche conferita dall’Università di Roma 3, ha svolto una puntuale analisi sulle prospettive future dell’economia europea. Il cuore del suo intervento è sembrato un monito e un’indicazioni per le forze politiche alla vigilia delle elezioni per il Parlamento europeo. Un manifesto in sei punti che farà discutere. Il governatore sollecita, innanzitutto, un ripensamento del modello di economia europea basata sulle esportazioni e una maggiore attenzione al mercato interno. Va, poi, sviluppata un’intensa relazione con i paesi a maggiore disponibilità di materie prime critiche, innanzitutto quelle che possono garantirci la sicurezza energetica. Con questi paesi è opportuno scambiare tecnologie contro materie prime.
Il governatore affronta, quindi, il tema dell’avanzamento tecnologico e della necessità di ingenti investimenti per colmare il divario della UE con le altre aree geografiche del mondo. Panetta suggerisce di finanziare la competizione con i monopoli delle nuove tecnologie con fondi europei e non allentando le regole sugli aiuti di stato, che avvantaggerebbero le economie dei paesi più forti. C’è poi il capitolo di come affrontare la collocazione dell’UE nella mutata configurazione delle catene del valore globale. Il suggerimento, in questo caso, è quello di favorire, sulla scia delle politiche di reshoring, le aree in ritardo di sviluppo, prime fra tutte il Mezzogiorno. Gli ultimi due punti sono di stretta attualità politica e riguardano da un lato la necessità di gestire e controllare i flussi migratori, e dall’altro il rafforzamento della sicurezza esterna dell’Unione, rispettando l’impegno a investire il 2% del Pil, ma soprattutto in infrastrutture e ricerca. Una lectio di elevato profilo che affronta scottanti temi politici su cui non mancano visioni divergenti. Un richiamo, seppur indiretto, a utilizzare la prossima scadenza elettorale per ripensare alcune delle più tradizionali posizioni europeiste.
Il governatore affronta, quindi, il tema dell’avanzamento tecnologico e della necessità di ingenti investimenti per colmare il divario della UE con le altre aree geografiche del mondo. Panetta suggerisce di finanziare la competizione con i monopoli delle nuove tecnologie con fondi europei e non allentando le regole sugli aiuti di stato, che avvantaggerebbero le economie dei paesi più forti. C’è poi il capitolo di come affrontare la collocazione dell’UE nella mutata configurazione delle catene del valore globale. Il suggerimento, in questo caso, è quello di favorire, sulla scia delle politiche di reshoring, le aree in ritardo di sviluppo, prime fra tutte il Mezzogiorno. Gli ultimi due punti sono di stretta attualità politica e riguardano da un lato la necessità di gestire e controllare i flussi migratori, e dall’altro il rafforzamento della sicurezza esterna dell’Unione, rispettando l’impegno a investire il 2% del Pil, ma soprattutto in infrastrutture e ricerca. Una lectio di elevato profilo che affronta scottanti temi politici su cui non mancano visioni divergenti. Un richiamo, seppur indiretto, a utilizzare la prossima scadenza elettorale per ripensare alcune delle più tradizionali posizioni europeiste.
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