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Schlein: “Meloni si può battere ma bisogna restare uniti”

Giovanna Vitale, la Repubblica, 28 febbraio

Redazione InPiù 03/03/2024

Schlein: “Meloni si può battere ma bisogna restare uniti” Schlein: “Meloni si può battere ma bisogna restare uniti” Meloni si può battere ma bisogna restare uniti. A destra c’è una resa dei conti e ora vogliamo l’Abruzzo”. Lo afferma il segretario del Pd, Elly Schlein, intervistata da Giovanna Vitale per la Repubblica del 28 febbraio.  «È stata davvero dura, non avevo certezze nemmeno io stavolta», sospira di sollievo Elly Schlein, ripensando ai tormenti della scorsa notte, lo spoglio a rilento, il testa a testa fino all’ultimo voto. Era convinta di perdere? «Sapevo che ce la potevamo giocare perché la campagna di Alessandra Todde era andata in crescendo, specie nella settimana prima del voto avevo notato un cambiamento di clima e nutrivo la speranza di una risalita, però qualche timore restava. Era dal 2015 che non strappavamo una regione alla destra. Nove anni, un’eternità. Dalla Sardegna è arrivato un bel segnale: è la nostra prima reconquista e non sarà l’ultima, questo è il mio messaggio per Giorgia Meloni». Nel day after più felice del suo anno uno da segretaria, la leader del Pd saltella di tv in tv, si gode il sapore della vittoria e guarda già al futuro. Cosa vede, intanto? «La sfida in Abruzzo, dove il centrosinistra stavolta al completo ci può regalare un’altra sorpresa. Ma anche la costruzione del campo dell’alternativa, a cui lavoro sin dal principio con spirito testardamente unitario. La vittoria di domenica dimostra due cose: che la premier non è imbattibile e che se stiamo insieme tutto diventa possibile». A chi “parla” il voto dell’isola? «Innanzitutto ai sardi, una comunità orgogliosa che ha voluto riprendersi il futuro dopo aver sperimentato sulla propria pelle il fallimento delle destre: hanno lasciato la sanità al collasso, ridotto le opportunità per i giovani, usato poco e male le risorse del Pnrr. È questa la questione centrale: è una bocciatura delle forze di governo. Poi, però, è anche la vittoria della persona giusta: Todde ha saputo tenere insieme una coalizione tra diversi che ogni giorno si è unita sempre di più. Ecco, a dirla tutta è stato un meraviglioso gioco di squadra. E io sono doppiamente contenta perché il Pd ha fatto così bene da diventare il primo partito». Renzi però vi accusa di esservi “grillizzati”, d’aver ceduto ai 5S su tutta linea, candidata compresa. «Gli elettori hanno capito quel che volevamo fare: costruire insieme agli alleati, con umiltà e generosità, un progetto serio attorno a una donna capace e competente. È il metodo di lavoro che alla fine ci ha premiato e che a me piacerebbe replicare, da qui in avanti. Il sorpasso del Pd su FdI mi pare la migliore risposta a qualsiasi polemica di questo tipo». (Leggi l'intervista completa sul sito InPiù)
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