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Finisce l'eccezione portoghese
Anche a Lisbona avanzano i populisti di Chega (18%) e si rischia un governo di minoranza di centrodestra
Rocco Cangelosi 12/03/2024
Finisce l'eccezione portoghese
Il risultato delle elezioni anticipate in Portogallo rompe il bipartitismo con l'ingresso in scena dei populisti di "Chega"(Basta!) e prefigura in qualche modo il dilemma che si potrebbe porre al centrodestra al Parlamento europeo per un accordo con l'estrema destra populista. Per il momento, tuttavia, sia la coalizione di centro-destra attualmente in testa con 79 seggi, in attesa dei voti all'estero, sia il Partito socialista gran perdente di questa tornata elettorale con 77 seggi rispetto ai 120 della passata legislatura, tendono ad escludere tale eventualità. Il leader di Alleanza democratica, Montenegro, sostiene infatti che mai governerà con i populisti di André Ventura, leader di Chega. Gli fa eco Pedro Nuno Santos, nuovo segretario generale del PS, che dichiara nettamente che il suo partito sarà il leader dell'opposizione, lasciando intendere il via libera a un governo di centro-destra, senza i populisti di Ventura.
Più prudente il presidente uscente Antonio Costa, dimessosi per scandali finanziari che toccavano uomini a lui vicini tra cui il suo capo di Gabinetto, che invita a un'analisi approfondita per capire se si è trattato di un voto di protesta congiunturale o strutturale, dati i buoni risultati ottenuti dal suo Governo. In ogni caso, la soluzione per la formazione di un nuovo governo si presenta assai ingarbugliata come Io è stato in Spagna per Sanchez. Nel caso portoghese, tuttavia, il partito socialista, anche se tornasse ad essere primo con i voti dei portoghesi all'estero, non avrebbe la possibilità di formare una maggioranza dato il modesto risultato dei suoi potenziali alleati di estrema sinistra. Si cerca quindi di lavorare per un governo di minoranza di centro-destra con la benevole astensione socialista. Una prospettiva contro la quale Ventura con il suo 18% si batterà strenuamente per dimostrare come anche la finora beata eccezione portoghese, non può governare senza tener conto dei populisti.
Più prudente il presidente uscente Antonio Costa, dimessosi per scandali finanziari che toccavano uomini a lui vicini tra cui il suo capo di Gabinetto, che invita a un'analisi approfondita per capire se si è trattato di un voto di protesta congiunturale o strutturale, dati i buoni risultati ottenuti dal suo Governo. In ogni caso, la soluzione per la formazione di un nuovo governo si presenta assai ingarbugliata come Io è stato in Spagna per Sanchez. Nel caso portoghese, tuttavia, il partito socialista, anche se tornasse ad essere primo con i voti dei portoghesi all'estero, non avrebbe la possibilità di formare una maggioranza dato il modesto risultato dei suoi potenziali alleati di estrema sinistra. Si cerca quindi di lavorare per un governo di minoranza di centro-destra con la benevole astensione socialista. Una prospettiva contro la quale Ventura con il suo 18% si batterà strenuamente per dimostrare come anche la finora beata eccezione portoghese, non può governare senza tener conto dei populisti.
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