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Bernini: «In piazza attacchi al limite dell'eversione»

Valentina Santarpia, Corriere della Sera, 16 novembre 2024

Redazione InPiù 16/11/2024

Bernini: «In piazza attacchi al limite dell'eversione» Bernini: «In piazza attacchi al limite dell'eversione» «Non sono state manifestazioni di protesta. Ma attacchi ai limiti dell’eversione, violenti, ingiustificabili»: la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini – intervistata da Valentina Santarpia sul «Corriere della Sera» del 16 novembre – è sempre più motivata nel giorno delle proteste degli studenti, che hanno raffigurato il suo volto coperto di mani insanguinate e il suo nome associato a un pupazzo a forma di asino. E insiste: «A Torino le forze dell’ordine sono state aggredite con un ordigno rudimentale. Questa non è protesta. La protesta, anche se radicale, è sempre legittima in un contesto di rispetto delle regole democratiche. Qui siamo in presenza di reati di fronte a cui serve la massima severità da parte di tutti. Né il governo né la sottoscritta si fanno intimidire». Il Viminale ha deciso di aumentarle la scorta. Ma secondo lei c’è davvero il clima d’odio di cui parla la Lega? «Il clima di odio è nei fatti e, nell’opposizione al governo, si sta giocando a fare di tutta l’erba un fascio: estremismo ideologizzato che si traveste da movimento studentesco, finto pacifismo che si nutre di odio antisionista e di spirito antioccidentale. In questo contesto non aiutano a stemperare il clima le parole di chi evoca la rivolta sociale o l’olio di ricino. A Elly Schlein e Maurizio Landini vorrei dire che la migliore tradizione della sinistra italiana sta nella difesa della democrazia. E che la democrazia è una cornice che tutti dobbiamo preservare». Ma i temi posti dagli studenti sono importanti: primo tra tutti la scarsità di risorse, motivo di contrasto anche con la Crui. Nella legge di Bilancio come sarà considerata l’università? «Nessun taglio. Dal 2025 il Fondo di finanziamento salirà sopra i livelli record del 2023. E prestiamo un’attenzione particolare per alcuni luoghi del bisogno, come gli stipendi dei medici specializzandi. Ci sarà un incremento dell’importo per tutti e un ulteriore aumento del 50 per cento per specializzazioni come rianimazione, medicina d’emergenza-urgenza, genetica, malattie infettive. E sulla ricerca mettiamo 300 milioni in due anni per garantire ai migliori progetti Pnrr di guardare oltre il 2026». 
 
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