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Meloni: «La Ue sbaglia strategia. Il mio no a Ursula? Non cambia nulla»

Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini, Corriere della Sera, 20 luglio 2024

Redazione InPiù 20/07/2024

Meloni: «La Ue sbaglia strategia. Il mio no a Ursula? Non cambia nulla» Meloni: «La Ue sbaglia strategia. Il mio no a Ursula? Non cambia nulla» Giorgia Meloni – intervistata sul Corriere della Sera del 20 luglio da Fiorenza Sarzanini e da Monica Guerzoni – non ha il minimo ripensamento. La premier risponde agli attacchi delle opposizioni e all’accusa di aver isolato l’Italia, con toni distesi e rinnovando l’impegno a collaborare con la nuova Commissione Ue. Ha chiesto a FdI di votare contro il bis di von der Leyen «per coerenza rispetto al risultato delle Europee» e non per ragioni di partito. L’Unione com’è oggi non le piace e vuole cambiarla. Presidente Giorgia Meloni, la sua scelta di schierare l’Italia contro il bis di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Ue ha scatenato polemiche infinite. Se lo aspettava? E resta convinta di aver agito per l’interesse dell’Italia? «Intanto voglio chiarire che io ho schierato l’Italia nel Consiglio europeo di fine giugno astenendomi sul mandato a von der Leyen, suggerendo a tutti di tenere in considerazione l’indicazione emersa dalle urne. Giovedì, invece, ho schierato il mio partito, all’interno di un voto parlamentare, sul programma politico della prossima Commissione. È una distinzione fondamentale. Dopodiché qualsiasi cosa io faccia genera polemiche infinite, e dunque ovviamente sì, me lo aspettavo. Poi le polemiche bisogna saperle leggere anche nella loro serietà». A chi si riferisce? «Il M5S mi insulta perché ho votato come loro, il Pd perché non ho votato come loro dopo aver loro stessi minacciato di non sostenere von der Leyen se si fosse azzardata a dialogare con me. E tutti insieme insultano i partiti del centrodestra per aver votato in modo difforme, esattamente come hanno fatto loro. La credibilità della predica si valuta sempre anche dall’autorevolezza del pulpito». La sua scelta ha stupito, spiazzato e suscitato allarme. «Penso di avere fatto una scelta di coerenza, non sulle mie posizioni, ma rispetto alle elezioni europee. Mi fa sorridere come alcuni osservatori non tengano minimamente in considerazione che cosa i cittadini hanno chiesto con il loro voto dell’8 e 9 giugno. Noi personalizziamo sempre, ma il tema non è von der Leyen sì o no, il tema è quali siano le priorità di cui l’Europa deve occuparsi».  
 
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