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Sali Berisha: “Rama è nei guai, cerca di salvarsi: un accordo contro i diritti umani”

Letizia Tortorello, La Stampa, 9 novembre

Redazione InPiù 10/11/2023

Sali Berisha: “Rama è nei guai, cerca di salvarsi: un accordo contro i diritti umani” Sali Berisha: “Rama è nei guai, cerca di salvarsi: un accordo contro i diritti umani” «Lui è in grandissima difficoltà, perché lui deve salvarsi la pelle. È implicato in super scandali internazionali. Solo per questo ha fatto l’accordo con Meloni. Ma tanto questo centro non partirà». Il “Lui” in questione è Edi Rama, che l’ex premier ed ex presidente della Repubblica albanese Sali Berisha, acerrimo nemico, non chiama quasi mai per nome. Berisha, intervistato da Letizia Tortorello per La Stampa del 9 novembre, è appena tornato dalla conferenza stampa contro l’accordo Italia-Albania per la costruzione di un hotspot dei migranti al di là dell’Adriatico. L’opposizione del suo Pd, Partito Democratico, che a Tirana rappresenta il centrodestra, si sta ringalluzzendo ed è pronta a sollevare un polverone. Di fatto, quella contro il leader socialista saldamente al potere da dieci anni, è una battaglia perenne, che coinvolge giudici e inchieste, una lotta personale, senza esclusione di colpi. Nel Paese delle aquile molti non hanno accolto di buon grado l’intesa sui profughi con Roma. Berisha e i suoi annunciano che proveranno ogni strada per farla fallire. Presidente Berisha, il suo centrodestra contro la destra di Meloni, che invece flirta e fa patti d’acciaio col centrosinistra di Rama. Cosa succede? «Stimo la premier Giorgia Meloni, con la destra italiana abbiamo una vecchissima amicizia. Ma devo dire agli italiani e al vostro governo che state sbagliando e questo accordo sui migranti non serve a nulla. Vi state facendo ingannare da quello che chiamate alleato, ma che fa tutto questo solo per tornaconto personale». Che cosa intende con “tornaconto personale”? «È un sostegno immeritato a un uomo ricattabile, amico di organizzazioni criminali». Si rende conto che sta dicendo cose pesantissime, penalmente rilevanti, per cui può essere querelato? «Sì, io Sali Berisha me ne assumo tutta la responsabilità. Rama ha promesso che costruirà al porto di Durazzo una Dubai City. La vuole fare insieme a un businessman degli Emirati, Al Alabbar, ma il denaro sa chi lo mette? I trafficanti albanesi e i clan della droga di cui lui è amico: due importanti persone ritenuti capi del cartello di Sinaloa sono amici di Rama, si vedono filmati in cui escono dal suo ufficio. Poi, c’è l’inchiesta americana dello scandalo McGonigal, ex capo del contro- spionaggio dell’Fbi a New York, a cui Rama avrebbe chiesto di investigare presunti finanziamenti russi all’ex capo del Pd, Lulzim Basha. Poi, c’è la figura di Taulant Balla, ministro dell’Interno appena nominato da Rama, che avrebbe rapporti con un potente boss che è stato anche in carcere in Italia». Ci scusi, ma queste sono illazioni, se ne occuperà la magistratura albanese. Lei, invece, è indagato per corruzione, per aver permesso a suo genero di beneficiare di 5,4 milioni dalla privatizzazione dell’ex campo sportivo “Partizani”. «Ci sono 200 pagine di dossier su di me, ma dopo tre anni di indagini non sono ancora riusciti a rintracciare alcuna violazione penalmente rilevante. È una persecuzione politica, da parte di magistrati che io avevo bocciato quando ero presidente. È una persecuzione architettata da Rama». (Leggi l'intervista completa sul sito InPiù)
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