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Finkielkraut: “Si rischia un nuovo scontro di civiltà, i musulmani europei fermino l'escalation”

Danilo Ceccarelli, La Stampa, 16 ottobre

Redazione InPiù 20/10/2023

Finkielkraut: “Si rischia un nuovo scontro di civiltà, i musulmani europei fermino l'escalation” Finkielkraut: “Si rischia un nuovo scontro di civiltà, i musulmani europei fermino l'escalation” «Benjamin Netanyahu è un dirigente catastrofico, ma non è per questo che Israele è stato colpito da Hamas». Intervistato da Danilo Ceccarelli per La Stampa del 16 ottobre, il filosofo francese Alain Finkielkraut, figlio di ebrei polacchi sopravvissuti all’Olocausto, sostiene che le cause dell’attacco condotto da Hamas sono riconducibili «ai tentativi di normalizzazione tra Israele e l’Arabia saudita». Sulla minaccia islamista in Europa, diventata più concreta dopo l’attacco avvenuto venerdì nel
nord della Francia dove un ventenne originario del Caucaso ha ucciso un insegnante a coltellate, l’intellettuale ricorda l’esistenza «una comunità arabo-musulmana che si identifica da sempre alla causa palestinese». «La questione sta nel sapere fino a dove arriverà questo riconoscimento», spiega il filosofo. Come giudica gli ultimi avvenimenti che hanno scosso la Francia? «Stiamo assistendo allo spirito e alla messa in atto dei pogrom condotti da Hamas sotto forma di guerriglia urbana e al modo in cui si installano sul nostro continente. Gli ebrei di Israele e quelli della diaspora sono sulla stessa barca, uniti da un destino comune. Nessuno poteva immaginare una simile situazione, ma c’è un nuovo antisemitismo in marcia, che non ha nulla a che vedere con il nazismo e si presenta sotto le vesti dell’antirazzismo. Bisognerà affrontarlo, ma penso che, nonostante le divisioni di Israele, gli ebrei non sono mai stati così solidali tra loro come oggi». Che conseguenze potrà avere la risposta militare di Israele in Occidente? «Gli israeliani hanno chiesto agli abitanti della parte nord di Gaza di rifugiarsi a sud dell’enclave. Hamas, che non si preoccupa della sua popolazione, respinge questa richiesta, così come l’Onu. Il rischio è quello di avere molte vittime civili, con conseguenze devastanti per l’Europa. Le manifestazioni palestinesi si moltiplicheranno, così come gli atti antisemiti. Vorrei però ricordare che i bombardamenti effettuati dall’Occidente per distruggere l’Isis hanno fatto molti più danni rispetto a quelli mirati di Israele. In quel caso, però, nessuno ha urlato allo scandalo». A proposito, che ne pensa dei tanti cortei pro-palestinesi di questi giorni? «Dimostrano l’esistenza e la forza di quello che in Francia è chiamato islamo-gauchisme, termine utilizzato per indicare una parte della sinistra che vede nei musulmani dei dominati in rivolta contro un occidente dominatore e colonialista». (Leggi l'intervista completa sul sito InPiù)
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