Versione stampabile Riduci dimensione testo Aumenta dimensione testo

Gros-Pietro: “Il Pil frena, le disuguaglianze no; il salario minimo può aiutare”

Francesco Spini, La Stampa, 4 luglio

Redazione InPiù 08/07/2023

Gros-Pietro: “Il Pil frena, le disuguaglianze no; il salario minimo può aiutare” Gros-Pietro: “Il Pil frena, le disuguaglianze no; il salario minimo può aiutare” Una recessione? «Parlerei più di un rallentamento». Le disuguaglianze? «Stanno aumentando». Il salario minimo, in questa prospettiva, «può essere d’aiuto, ma attenzione ai rischi che comporta e agli opportuni correttivi affinché non si risolva in un aumento del nero». Intervistato da Francesco Spini per La Stampa del 4 luglio, Gian Maria Gros-Pietro parla da economista e da presidente di Intesa Sanpaolo, la principale banca italiana. Presidente, il barometro dell’economia, da ultimo l’indice Pmi sulla manifattura, vira sul brutto tempo. La Germania è già in recessione. Noi seguiremo lo stesso destino? «Un rallentamento della nostra manifattura è probabile. Difficile non seguire il leader industriale europeo, di cui peraltro siamo grandi fornitori. E i fornitori, di solito, rallentano se uno dei principali clienti è in affanno». Dobbiamo prepararci al peggio? «Il futuro non è scritto. In Italia il turismo e i servizi, più colpiti della manifattura durante il Covid, sono rimbalzati e hanno dato buona prova di sé, nel 2022 e nella prima parte di quest’anno. La dinamica dell’export è migliore per noi che per Francia e Germania. La Germania è un nostro grande cliente, ma non l’unico. Possiamo contare su una diversificazione delle esportazioni, geografica e merceologica. I nostri imprenditori possono cogliere il vento da qualunque parte arrivi, sono i più veloci nel cambiare orientamento alle vele». La Bce però ha preannunciato un nuovo aumento dei tassi. È una decisione opportuna? «Sì, perché questo è il suo mandato: la stabilità del valore della moneta. Il 2% di inflazione a cui tende può essere considerato una tassa equa sul denaro non reinvestito. Le monete lasciate in una cassaforte non producono niente, sono un danno sociale. Il denaro investito, al contrario, attiva produzione, lavoro». Ma in questo caso ci si chiede se la medicina sia corretta. «I rialzi inflattivi traggono origine da uno choc dell’offerta causato dal caro-energia, dall’aumento delle materie prime, fenomeni ora attenuati. Siamo entrati in una spirale che tende ad autoalimentarsi: la convinzione di un prolungato carovita genera la tendenza a comprare oggi quello che, si ritiene, domani costerà di più. Ecco, la Bce punta a disincentivare questo meccanismo. Raffreddando la domanda si punta a contenere l’inflazione. La manovra monetaria non va ritenuta di per sé risolutiva, può essere di accompagnamento alle politiche dell’Unione europea e dei singoli stati membri, penso al Pnrr». Quando si deve fermare la Bce? «Serve un atterraggio morbido: facile a dirsi, non facile a farsi». Nel frattempo aumentano le disuguaglianze? «Sì, negli ultimi anni, con la globalizzazione, sono molto cresciute. Prima c’erano paesi in estrema povertà e altri in condizione di benessere, con una classe media. Poi il produttore di scarpe marchigiano si è trovato all’improvviso in competizione con il collega vietnamita, con costi molto inferiori. Nel tempo, quella che era una concorrenza a distanza di 20 mila chilometri è entrata in città, tra chi vende le scarpe fatte qui e chi importa quelle vietnamite. Tutto ciò ha portato a una rarefazione della classe media, sempre più la ricchezza si concentra in poche mani, mentre crescono le persone in gravi o gravissime difficoltà». Servono correttivi: il salario minimo può aiutare? «Può essere molto efficiente. La regola secondo cui, in un Paese, nessuno tipo di attività può essere remunerata meno di un livello predeterminato può essere efficace. Ma nel fissare il livello, occorre porre attenzione agli effetti sul mercato».
(Leggi l'intervista completa sul sito InPiù)
Pubblica un commento
Per inserire un nuovo commento: Scrivi il commento e premi sul pulsante "INVIA".
Dopo l'approvazione, il messaggio sarà reso visibile all'interno del sito.