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Patuelli (Abi): “Gli extraprofitti delle banche non esistono, il governo non colpisca i nostri azionisti”

Francesco Spini, La Stampa, 12 maggio

Redazione InPiù 12/05/2023

Patuelli (Abi): “Gli extraprofitti delle banche non esistono, il governo non colpisca i nostri azionisti” Patuelli (Abi): “Gli extraprofitti delle banche non esistono, il governo non colpisca i nostri azionisti” «Gli extraprofitti per le banche non esistono». Lo dice il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, intervistato da Francesco Spini per La Stampa del 12 maggio, di fronte all’eventualità di una nuova tassa che colpisca i super-utili mostrati dagli istituti negli ultimi bilanci chiusi in grande spolvero. Cita i grandi maestri: «Avendo letto i fondamentali dell’economia, mi vengono in mente Luigi Einaudi e il direttore della Stampa giolittiana, Alfredo Frassati. Questi signori avevano perfino in famiglia il libro dei conti fatto di attenzione millimetrica alla spesa, ponderazione, niente sprechi, investimenti. Ma non ho mai trovato il concetto di extraprofitto. E infatti non esiste». Forse sono i 6 miliardi di utili delle banche, raddoppiati da un anno con l’altro grazie al balzo dei tassi della Bce. Sbaglio? «Non sono raddoppiati anche perché le banche non sono sei, sono cento. Se lo dimenticano molti, adesso. Quando c’erano le difficoltà, la cosa era ben presente. In questi 10anni, in parte di tassi zero in parte di zero virgola, in Italia ci sono state 12 crisi bancarie, causate da molteplici fattori inclusi errori che non nego. Istituti di tutte le taglie: piccoli, medi, grandi. Una sola banca è stata salvata con denaro pubblico (il Monte dei Paschi, ndr), le altre sono state tutte a carico delle banche concorrenti, inclusa una, la Popolare di Bari, che sarebbe poi andata allo Stato». Si sta appellando a una sorta di riconoscenza? «Cosa c’è scritto nel Testo unico bancario del 1994? Le banche sono imprese. Ma sono le sole che devono salvare le concorrenti che vanno male. Unico caso tra tutti i settori. Se quando vanno male gli azionisti, che sono milioni, ne sopportano l’onere, perché mai quando vanno bene dovrebbero configurarsi gli extraprofitti, un concetto che non esiste, e devono essere sempre colpiti gli azionisti?».
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