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De Luna: “Se non fa i conti con il Ventennio la destra è incompiuta”

Giovanna Vitale, la Repubblica 26 aprile

Redazione InPiù 28/04/2023

De Luna: “Se non fa i conti con il Ventennio la destra è incompiuta” De Luna: “Se non fa i conti con il Ventennio la destra è incompiuta” «Non bisogna sottovalutare questa presa di posizione di Giorgia Meloni. Lascia emergere la consapevolezza del passaggio che Fratelli d’Italia deve fare per normalizzare la destra di tradizione neofascista. Il che, se avvenisse, sarebbe di grande aiuto alla nostra democrazia». Lo afferma lo storico Giovanni De Luna intervistato da Giovanna Vitale per la Repubblica del 26 aprile. Nonostante gli sforzi, siamo di fronte a un passaggio incompiuto? «Sì perché non riconoscersi nell’antifascismo, nella sua dimensione di valori, tarpa le ali al progetto inaugurato da Gianfranco Fini a partire dagli anni ’90. Io credo che le riflessioni di Meloni vadano valutate su due piani diversi: rispetto al presente in cui vengono espresse e rispetto al passato a cui si ricollegano. Ebbene sotto il primo profilo, quella lettera ha una connotazione politica, parla soprattutto alla pancia del suo partito nato in contrapposizione alle tesi di Fini. E lei dovrà impegnarsi molto se vuol portare avanti l’impostazione del vecchio leader, che aveva in mente di costituzionalizzare la destra». E sotto il profilo del passato? «È la riproposizione della vulgata neofascista che tira in ballo le foibe, mette sullo stesso piano i nazisti che uccisero 20mila civili italiani e deportarono gli ebrei ai comunisti che combatterono per liberarla dai nazifascisti. Ebbene amputando dal suo discorso l’antifascismo, Meloni si preclude la possibilità di imboccare la via della normalizzazione. Fini capì che l’antifascismo non è solo una posizione politica, ma un addensarsi di valori che trovano nella Costituzione la loro sintesi più efficace». Valori costituzionali che sono figli della Resistenza, altra parola mai pronunciata dalla premier. «Come ha ribadito saggiamente il presidente della Repubblica, la nostra Costituzione è figlia della lotta di Liberazione. Nasce in opposizione al Ventennio. Alla gerarchia fascista la Carta risponde con l’eguaglianza; alla dittatura, con la democrazia; al partito unico, con il pluralismo politico. Non parlare della Resistenza significa che il 25 Aprile non può più essere una festa nazionale, celebrata da tutti. Ma l’Europa è nata dalla vittoria delle forze unite contro i nazifascisti, negarne l’esistenza vuol dire collocare la vicenda italiana fuori dalla vicenda più generale europea».
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