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Müller: “I vescovi tedeschi hanno tesi eretiche sui gay. Il Papa deve punirli”

Iacopo Scaramuzzi, la Repubblica, 24 marzo

Redazione InPiù 26/03/2023

Müller: “I vescovi tedeschi hanno tesi eretiche sui gay. Il Papa deve punirli” Müller: “I vescovi tedeschi hanno tesi eretiche sui gay. Il Papa deve punirli” «Benedire le coppie omosessuali è una blasfemia». Lo afferma il cardinale Gerhard Ludwig Müller, prefetto emerito del dicastero per la Dottrina della fede, intervistato da Iacopo Scaramuzzi per la Repubblica del 24 marzo. In vista della pubblicazione, il prossimo 31 marzo pubblica del libro “Il Papa. Ministero e missione”, Müller auspica che il Papa intervenga per punire i vescovi tedeschi che, a suo avviso, nel loro percorso sinodale hanno approvato «testi eretici». Con i migranti, scrive, “papa Francesco non ha fatto altro che adempiere la sua missione di avvocato dell’umanità”: è questa la funzione di un Papa? «Cristo è il nostro avvocato davanti al Padre. Se guardo al mondo di oggi pochissimi possono parlare per l’umanità. Xi Jinping, Putin, Biden, Erdogan… i loro interessi sono talvolta antiumani. La Chiesa predica il Vangelo contro i potentati del mondo, fa l’avvocato della dignità di ogni persona, non di un’élite che ha tutto il denaro del mondo. Oggi il Papa è la più alta autorità morale dell’umanità». Il patriarca Kirill sostiene la guerra di Putin contestando proprio la secolarizzazione…«Conosco Kirill da tanti anni: è un buon teologo ma non è possibile giustificare questa guerra con la parola di Gesù, come ha fatto Putin. Anche l’idea della grande Russia è assurda: mi piacerebbe di più — per fare la caricatura di queste nostalgie politiche — rinnovare l’impero romano, c’era pure la Crimea!». Francesco vuole però tenere una porta aperta con Mosca. «Il momento è difficile, è giusto mantenere i contatti. Ma la posizione della Chiesa non è giustificare quello che fanno gli imperatori: sant’Ambrogio criticò Teodosio dopo la strage di Tessalonica». Kirill dovrebbe criticare Putin? «Sì, ma sarebbe la sua fine. A partire da Pietro il Grande, i vescovi ortodossi sono sottomessi allo Stato. Ora lo Stato aiuta a ricostruire le chiese, si parla di sinergia tra Chiesa e Stato, ma come Chiesa non possiamo giustificare il male». Un Papa può rinunciare? Benedetto XVI ha sbagliato? «Io non giudico un Papa. Non me ne ha parlato: se me ne avesse parlato gli avrei detto di no». Francesco potrebbe rinunciare? «Ha avuto una “conversione”: all’inizio ha detto che Benedetto XVI aveva aperto una porta, ultimamente ha detto che il ministero petrino è “ad vitam”. Io sono d’accordo. Glie l’ho detto tante volte: normalmente lui fa il contrario di quello che gli dico! Ma non è stato — come il Papa sa benissimo — un mio trucco!». Anche se non potesse viaggiare? «Anche se stesse a letto. Nel passato i pellegrini venivano a pregare sulla tomba di Pietro, nel Medioevo non hanno mai visto il Papa. Sufficiente è la sua testimonianza per il Cristo crocifisso e risorto».
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