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Giovanni Maria Flick: “Una scelta politica non tutelarli, si fa battaglia sulla pelle dei minori”

Giuseppe Salvaggiulo, La Stampa, 15 marzo

Redazione InPiù 17/03/2023

Giovanni Maria Flick: “Una scelta politica non tutelarli, si fa battaglia sulla pelle dei minori” Giovanni Maria Flick: “Una scelta politica non tutelarli, si fa battaglia sulla pelle dei minori” “C’è un vuoto di tutela dei diritti dei bambini di coppie omogenitoriali, ma non possono essere i giudici a colmarlo. È una scelta politica», Lo afferma Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale intervistato da Giuseppe Salvaggiulo per La Stampa del 15 marzo. Come valuta l’iniziativa del Viminale e poi della prefettura di Milano? «Al di là delle polemiche politiche, pienamente in linea con il quadro delle regole esistenti, così come fissate in modo netto e univoco secondo l’interpretazione della Corte Costituzionale e della Cassazione, in assenza di una legge specifica». Dunque è legittimo che i figli di coppie omosessuali siano registrati all’anagrafe come figli di un solo genitore? «La giurisprudenza della Cassazione, dopo contrastanti pronunce dei tribunali, si è consolidata in questo senso. Ma consente, per i genitori non biologici, di chiedere al tribunale l’adozione del bambino con la procedura chiamata “adozione speciale”. Si tratta di una procedura prevista dalla legge sulla fecondazione assistita, proprio per creare un legame giuridico con il genitore intenzionale ma non biologico. Ma mi rendo conto che si tratta di una soluzione precaria e transitoria». Con quali motivazioni si nega in Italia ciò che è consentito all’estero? «Per i figli nati all’estero con la gestazione per altri, il diniego è motivato dal profondo disvalore attribuito a questa tecnica, che nel nostro Paese è considerata un reato. Per i figli di due madri, nati in Italia con la fecondazione eterologa assistita, prevale lo status della coppia omosessuale». È una situazione accettabile dal punto di vista costituzionale? «Con due sentenze nel 2021 la Corte Costituzionale ha affermato l’esistenza di un grave vuoto di tutela dei diritti di questi bambini. E ha rivolto al Parlamento un monito affinché lo colmi». Si può parlare di una incostituzionalità non sancita, ma implicitamente dichiarata? «No. Siamo in un caso diverso rispetto a quelli dell’ergastolo ostativo, della diffamazione a mezzo stampa e del fine vita. In quei casi la Corte ha anticipato il giudizio di incostituzionalità, dando al Parlamento un termine per provvedere. In questo caso non c’è giudizio di incostituzionalità, sono un invito al Parlamento».
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