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Silvio Berlusconi: «La riforma della giustizia è fondamentale per il governo. Stiamo con Nordio»

Paola Di Caro, Corriere della Sera, 25 gennaio 2023

Redazione InPiù 28/01/2023

Silvio Berlusconi: «La riforma della giustizia è fondamentale per il governo. Stiamo con Nordio» Silvio Berlusconi: «La riforma della giustizia è fondamentale per il governo. Stiamo con Nordio» Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi – intervistato da Paola Di Caro sul Corriere della Ser di mercoledì 25 gennaio – parla a 360 gradi ribadendo che non chiede per se stesso «ruoli formali». E fa un bilancio della sua storia politica fino ad oggi: «Non sono forse riuscito a fare tutto ciò che avrei voluto, ma sono in pace con me stesso, fiero di quello che ho dato». Il tema caldo oggi è la giustizia. Anche nella maggioranza c’è chi teme che il «garantismo» di Nordio sia un segnale di cedimento nella lotta alla mafia e non solo. «L’idea che essere garantisti significhi essere meno fermi nella lotta alla mafia è semplicemente assurda. Glielo dice un uomo che dopo aver reso permanente nel 2002 il carcere duro, cioè il 41bis, per i mafiosi, nell’ultima esperienza da premier nel 2011 guidò un governo che sequestrò alle cosche beni per 18 miliardi di euro, fece arrestare 6.754 mafiosi compresi 29 dei 30 latitanti più pericolosi. Ne mancava uno e si chiamava Matteo Messina Denaro catturato oltre 10 anni dopo... Altro che cedimento: il fatto che si continui a ripeterlo dimostra soltanto quanta faziosità, quanta falsità e quanta incultura giuridica esistano in alcuni settori, per fortuna minoritari, della magistratura, del giornalismo e naturalmente della politica». Quindi nessun passo indietro sulla riforma Nordio?  «Il contrasto alla criminalità organizzata e la tutela delle persone perbene in uno Stato di diritto non possono mai essere contrapposti. È uno dei fondamenti dello Stato di diritto. Per questo noi sosteniamo con assoluta convinzione le riforme annunciate dal ministro Nordio. La riforma della giustizia è una delle ragioni per le quali è nato questo governo. Una riforma che non è certo contro la magistratura, anzi è dalla parte dei magistrati seri e corretti, che sono la grande maggioranza. Non esiste alcuna questione politica nella maggioranza su questo. Il ministro Nordio è stato voluto dal presidente del Consiglio che gli ha ribadito anche in questi giorni il suo appoggio. Il centrodestra è unito e proprio su questi temi lo ha dimostrato pochi giorni fa in Parlamento». E sulle intercettazioni?  «È molto semplice: non possiamo trattare ogni cittadino come se fosse un sospetto mafioso. Il diritto alla privacy di ciascuno di noi è fondamentale. Può essere sacrificato solo in casi eccezionali e per ragioni gravissime. L’idea che “non esistano innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti”, come diceva uno dei protagonisti di “Mani pulite” è un incubo orwelliano, è il simbolo del male che vogliamo combattere». Presidenzialismo e autonomia, altro passaggio cruciale. Lei che cosa propone? E come arrivarci? «Noi siamo un grande partito nazionale, non possiamo permettere che su questo tema vi siano contrapposizioni territoriali. L’autonomia è una giusta esigenza che deve valorizzare tutti, Sud e Nord, senza dimenticare il Centro e la Capitale, non certo privilegiare qualcuno a discapito di altri. Il presidenzialismo, al quale penso da trent’anni, va realizzato con il concorso di tutti, anche delle opposizioni, che però non hanno un diritto di veto. Su strumenti ad hoc per le riforme non sono pregiudizialmente contrario, ma vedo il rischio di un forte allungamento dei tempi. Le procedure ordinarie probabilmente consentono di marciare più spediti». 
 
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