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Regionali Lombardia, Majorino: «Rispetto Moratti ma non ce la farà mai»

Chiara Baldi, Corriere della Sera, 24 gennaio 2023

Redazione InPiù 28/01/2023

Regionali Lombardia, Majorino: «Rispetto Moratti ma non ce la farà mai» Regionali Lombardia, Majorino: «Rispetto Moratti ma non ce la farà mai» Sul Corriere della Sera di martedì 24 gennaio Chiara Baldi intervista Pierfrancesco Majorino, candidato del centrosinistra alle elezioni regionali in Lombardia.  Pierfrancesco Majorino, 49 anni, candidato del centrosinistra e del M5S per cercare di sfilare al centrodestra, dopo 28 anni, la guida della Regione Lombardia, ci crede: «La sfida è più aperta che mai. Ed è solo tra me e Attilio Fontana». E Letizia Moratti? «La rispetto, è un’autorevole esponente della destra lombarda. Ma ogni giorno che passa è sempre più chiaro che non ha alcuna possibilità di vincere. Per questo mi appello agli elettori del Terzo polo: se volete cambiare, votate per me. Non esiste doppio turno a queste elezioni, si vince con un voto in più». L’ennesimo voto utile, dunque? «Utile per cambiare, direi. E che risponde a molto di ciò che chi ha votato Terzo polo cerca: cambiamento, innovazione, cultura dello sviluppo sostenibile. A sostegno mio si stanno esprimendo Patrizia Toia, Carlo Cottarelli e Pierfrancesco Maran. Per Fontana, c’è il solito Giulio Gallera e il sorrisino di Matteo Salvini». È preoccupato dal rischio astensione? «Non andare a votare sarebbe un’occasione persa: la Regione è molto più importante per la vita dei lombardi rispetto a quanto Fontana e soci abbiano fatto credere in questi anni». La sua candidatura è nata in un momento difficile per il Pd. Cosa rimprovera al partito? «Voglio ribaltare completamente il ragionamento. Nonostante le evidenti difficoltà del Pd, sono convinto che vinciamo qui e gli diamo una scossa per ripartire a livello nazionale. In queste settimane ho sentito molto vicini i quattro candidati alle primarie di cui ho grande stima».  Lei appoggia Elly Schlein. «È ovvio che il mio cuore batta per Elly. Però sono contento di un dialogo continuo con Stefano Bonaccini, grande presidente di Regione». Cosa si aspetta dalla prossima segreteria? «Che non si perdano in dibattiti inutili e parlino della vita delle persone». Qui, a differenza del Lazio, il Pd è alleato con il M5S. È una prova per un accordo nazionale? «Lo chiamo laboratorio lombardo. La nostra alleanza nasce dall’incontro tra forze diverse: i 5 Stelle, ovviamente, ma anche le aggregazioni civiche, ci sono Sinistra italiana-Verdi e anche diversi candidati di +Europa. Siamo insieme per il futuro della Lombardia. C’è la necessità di un grande cambiamento e questo è stato un terreno di incontro».
 
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