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Nordio: «La Severino va cambiata: per i condannati in primo grado possibilità di candidarsi»
Virginia Piccolillo, Corriere della Sera, 12 dicembre
Redazione InPiù 17/12/2022

E quindi? «Va rimodulata la norma per conciliare il diritto all’informazione dei cittadini e quello dei singoli a non veder divulgate notizie segrete e intime che li riguardano. Per ripristinare una par condicio di informazione tra le parti». Perché non lo fate subito? «Siamo apertissimi a cercare un punto d’incontro tra diritto all’informazione e limiti alla graticola mediatica. Sono pronto ad aprire un tavolo di confronto tra rappresentanti dell’Anm, dell’avvocatura e del giornalismo, anche domani». Non è incongruente la stretta sulle intercettazioni e il decreto sui Rave che le prevede per i ragazzi? «Le intercettazioni non sono obbligatorie. E spero ne facciano poche o affatto». Non sono troppi sei anni? «La pena rischiava di essere inferiore a quella per invasione di terreni aggravata. Sarebbe stata una contraddizione». Con l’allarme appetiti della criminalità sui fondi del Pnrr è il caso di rimettere mano alla legge Severino? «Abbiamo ricevuto sollecitazione dall’Anci, e l’apertura del Pd, per abolire o modificare radicalmente abuso d’ufficio e traffico di influenze». Il traffico di influenze non è il primo passo contro la corruzione chiesto dall’Ue? «Sì, ma l’Ue non ha chiesto una norma inadeguata che manca di tassatività e specificità facendo sì che tutti possano essere indagati ma quasi nessuno condannato. E poi leggendola non si capisce il reato che descrive, c’è solo un’intenzione vaga di punire il lobbismo». Pensa che invece servirebbe una legge sulle lobby? «Sì. E poi ci sono altre parti della Severino che non funzionano». A quali si riferisce? «Occorre far sì che la norma sull’incandidabilità non venga applicata ai condannati in primo grado». Cioè tornerebbero candidabili i condannati? «In primo grado sì. Altrimenti la norma confliggerebbe con la presunzione di innocenza. L’incandidabilità dovrebbe scattare dalla sentenza di appello in poi».
Leggi l'intervista completa sul sito InPiù
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