Versione stampabile Riduci dimensione testo Aumenta dimensione testo

Il risiko bancario e la magistratura

La procura di Milano indaga sulla cessione di azioni Mps del Mef

Luciano Panzani 17/06/2025

Il risiko bancario e la magistratura  Il risiko bancario e la magistratura Nei giorni scorsi si è diffusa la notizia che la Procura di Milano ha iscritto nel registro degli indagati persone fisiche e società coinvolte nel cosiddetto "risiko bancario", con l'intento di far luce sull'acquisizione del 15% di azioni Mps tramite Banca Akros. Vi è riserbo sul nome degli indagati perché ancora agli stessi non è stato notificato alcun avviso. Le indagini affidate alla GdF riguardano le azioni rilevate lo scorso novembre dalla Delfin della famiglia Del Vecchio, dal gruppo Caltagirone, da Banco Bpm e da Anima. Vi è stata l'acquisizione ai primi di maggio di documenti in Banca Akros, non indagata, che ha collocato il pacchetto di azioni di Mps per conto del Mef. Con un ordine di esibizione la Gdf ha chiesto, tra l'altro, mail e comunicazioni relative all'operazione. L’indagine avrebbe ad oggetto la presunta convergenza di interessi da parte degli acquirenti, non dichiarata al mercato, e la congruità del prezzo. La vendita delle azioni effettuata dal Tesoro, com’è noto, era stata fatta per rispettare il termine di fine anno per la privatizzazione della banca senese salvata dallo Stato nel  2017. L’operazione, nelle intenzioni del Governo, era finalizzata alla creazione del terzo polo bancario attraverso una fusione tra Bpm, Mps e poi forse anche Mediobanca. Secondo Milano Finanza di solito nei collocamenti veloci di azioni - abb o accelerated bookbuilding - le banche incaricate della vendita contattano quanti più potenziali acquirenti possibili, per ridurre il rischio di invenduto. E’ normale che vi sia uno sconto sul prezzo di listino a fronte della sottoscrizione da parte di decine di investitori istituzionali. In questo caso, invece, appena quattro operatori in pochi minuti si sono assicurati l’intero pacchetto, pagando il 5% in più del prezzo di mercato.
 
L’indagine sarebbe nata da una denuncia per diffamazione proposta da Mediobanca, cui era allegata documentazione relativa alla vendita, ma avrebbe gambe autonome. Va ricordato che l’assemblea di Mediobanca che avrebbe dovuto tenersi oggi, lunedi 16 giugno, è stata rinviata, ufficialmente per consentire alle parti coinvolte più tempo per riflettere. Il comunicato di Mediobanca dichiara che alcuni soci hanno chiesto tempo per conoscere l’orientamento di Generali sull’OPS della stessa Compagnia. Secondo il Foglio in realtà Nagel, l’AD di Mediobanca, avrebbe scoperto di non avere la maggioranza in assemblea ed è stato costretto a rinviare. Ci si può chiedere se l’iniziativa dei PM milanesi sia doverosa e se aggiunga nuovi profili di incertezza al quadro complessivo. Pare indubbio che i tempi ristretti della vendita e l’aggiudicazione a pochi soggetti, ad un prezzo che forse poteva essere anche superiore sollevino dei dubbi che sarà bene chiarire. Ferma l’assoluta legittimità dell’iniziativa della Procura, va aggiunto che la tutela del mercato spetta in prima battuta alla Consob, che su questo piano non aveva ritenuto di attivarsi. La stessa notizia delle indagini è idonea ad influire sul mercato. Si vedrà se vi saranno variazioni sensibili sul titolo Mediobanca, che peraltro saranno certamente influenzate dal rinvio dell’assemblea.
 
Altre sull'argomento
Cassa vo' cercando, ch'è sì cara…
Cassa vo' cercando, ch'è sì cara…
Il risiko bancario in cerca di rilanci cash
Altro parere
Altro parere
L'anomalia tutta italiana del governo dei giudici
Altro parere
Altro parere
Agenti e giudici, la doppia mossa del Quirinale
Il riassetto della finanza
Il riassetto della finanza
Più concentrazioni e Generali più libere di crescere
Pubblica un commento
Per inserire un nuovo commento: Scrivi il commento e premi sul pulsante "INVIA".
Dopo l'approvazione, il messaggio sarà reso visibile all'interno del sito.