Il tarlo nazionalista che corrode l'Europa

Il tarlo nazionalista che corrode l'Europa Enrico Letta, che é andato a insegnare a Madrid, ha chiesto qualche tempo fa un allacciamento all’energia elettrica per la sua casa madrilena. Ma dal gestore elettrico spagnolo si è sentito rispondere che non poteva effettuare l’allaccio perché non poteva accettare il suo conto corrente e il suo numero di telefono italiani. Ecco uno di quei “dazi interni” che complicano la vita a cittadini e imprese europee. L’aneddoto lo ha raccontato lo stesso Letta nei giorni scorsi intervenendo al convegno dell’Istituto di politica europea della Bocconi per celebrare i 40 anni dallo storico Consiglio europeo del Castello Sforzesco di Milano del giugno 1985 che sotto la guida di Bettino Craxi (con Giulio Andreotti ministro degli Esteri) varò a maggioranza l’Atto unico (col voto contrario della Danimarca e della Gran Bretagna della Thatcher), che portò all’Unione europea, al mercato unico e sette anni dopo all’euro.
 
Oggi l’Europa avrebbe bisogno di analogo slancio per proseguire sulla strada dell’integrazione. Le ricette concrete le conosciamo. Ma ci vuole un ingrediente essenziale, come è stato sottolineato al convegno: la fiducia reciproca tra gli Stati membri. Invece diversi governi, compreso il nostro, esasperando il concetto di Nazione, come ha sottolineato Mario Monti (in singolare coincidenza con Roberto Benigni su Rai Uno da Bruno Vespa), alimentano la sfiducia reciproca perché ci fanno credere che gli altri popoli europei vogliano solo fregarci e che noi siamo superiori a loro. Il tarlo nazionalista e sovranista rischia di corrodere lo spirito europeo e di inceppare le riforme necessarie. Prima lo capiremo, meglio sarà.

TAG: impreseeuropadazi

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