Versione stampabile Riduci dimensione testo Aumenta dimensione testo

La riforma dei poteri della Corte dei Conti

Con un limite alle richieste di risarcimento per i danni erariali

Alberto Heimler 18/04/2025

La riforma dei poteri della Corte dei Conti  La riforma dei poteri della Corte dei Conti “Chi non fa non falla” è stato il motto della nostra pubblica amministrazione per decenni. L’estensione e l’invadenza dei controlli, associate a risarcimenti per danni erariali enormi, hanno bloccato o significativamente rallentato l’azione amministrativa. Finalmente negli ultimi anni le cose stanno cambiando. Innanzitutto l’abolizione completata nel 2024 del reato di abuso di ufficio, una fattispecie dai contorni labili, ha reso meno rischiosa l’assunzione di responsabilità da parte dei pubblici dipendenti. I comportamenti oggetto di censura dalle norme preesistenti sono stati decriminalizzati, ma ciò non toglie che possano influenzare gli avanzamenti di carriera e in alcuni casi addirittura lo stesso mantenimento del posto di lavoro. MefNel 2022 il nuovo codice degli appalti aveva ridimensionato la stessa nozione di “colpa grave”, limitata a situazioni nelle quali sono ignorate le “norme di diritto “e si osserva una “palese violazione di regole di prudenza, perizia e diligenza e l’omissione delle cautele, verifiche ed informazioni preventive normalmente richieste nell’attività amministrativa”. 
 
Adesso, con la riforma dei poteri della Corte dei Conti, lo stesso ammontare del danno erariale viene limitato, in funzione dello stipendio del dipendente pubblico colpevole. Si escluderanno così richieste totalmente assurde come il miliardo di euro chiesto al direttore generale del debito pubblico del Mef per supposta cattiva gestione del debito e i 175 mila euro chiesti al direttore generale della sanità lombarda per la mancata autorizzazione a interrompere il trattamento che manteneva in stato vegetativo la povera Eluana Englaro. Inoltre, la riforma presume la liceità dei comportamenti degli organi di vertice politico, se l’atto è controfirmato dai responsabili degli uffici tecnico-amministrativi. Sembra corretto. La Corte dei Conti protesta, soprattutto per l’indebolimento dei suoi poteri. Ma la Pa e il Paese dovrebbero rallegrarsi
Altre sull'argomento
La riforma della dirigenza pubblica
La riforma della dirigenza pubblica
Più merito negli obbiettivi del ministro Zangrillo
Pubblica un commento
Per inserire un nuovo commento: Scrivi il commento e premi sul pulsante "INVIA".
Dopo l'approvazione, il messaggio sarà reso visibile all'interno del sito.