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Addio Pandolfi, dc delle occasioni non colte

Da ministro del Tesoro presentò un Piano (non attuato) contro inflazione e debito

Paolo Mazzanti 24/03/2025

Addio Pandolfi, dc delle occasioni non colte Addio Pandolfi, dc delle occasioni non colte Ci ha lasciato sabato a 97 anni Filippo Maria Pandolfi, partigiano bergamasco, democristiano della prima ora, deputato di lungo corso, piu’ volte ministro (Finanze, Tesoro, Agricoltura, Industria) e commissario europeo dal 1988 al 1992. Più che per i suoi innegabili meriti, è ricordato per le occasioni non colte, che forse avrebbero potuto cambiare la storia del Paese. Nel 1979 fu a un passo da Palazzo Chigi, ma gli fu preferito Cossiga. Nel 1980 i tedeschi pensarono a lui come presidente della Commissione europea, ma alla fine prevalse Gaston Thorne.
 
Il 31 agosto 1978, da ministro del Tesoro, elaborò con la Banca d’Italia di Ciampi e Padoa Schioppa il Piano Pandolfi per combattere l’inflazione e il debito pubblico che prevedeva l’introduzione della “lira pesante” (una lira uguale mille lire). Non se ne fece nulla, per l’opposizione anche di parecchi dc. E’ lecito chiedersi che sarebbe accaduto se il Piano fosse stato attuato. Si disse che le occasioni perdute dipendessero anche dal carattere poco combattivo di Pandolfi, che si distingueva tra gli “amici” dc per stile ed eleganza. Al punto che il notista satirico dell’Unità, Fortebraccio, soleva definirlo: più che di polso, uomo di polsino.
 
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