L'irrisione del Manifesto di Ventotene

L'irrisione del Manifesto di Ventotene L’allure da politico consumato e attento di Giorgia Meloni ha ceduto miserevolmente, oggi alla Camera, con la vergognosa storpiatura e l’irrisione del Manifesto di Ventotene. Quello che è il testo fondante dell’europeismo e del federalismo è stato ridotto a farneticazioni di poveri esaltati. In effetti ai fascisti dell’epoca così appariva, e in questo Meloni si è collegata alle sue radici. Chi è nato e cresciuto politicamente in un ambiente nazionalista come la destra neo-post fascista non riesce a comprendere il valore del Manifesto, redatto dai due antifascisti incarcerati e confinati, uno dei quali, Eugenio Colorni, morirà per mano dei fascisti.
 
E non per nulla in apertura della manifestazione europeista di domenica ha parlato la figlia, Renata Colorni.  Solo una miseria culturale e politica può avere spinto il Presidente del Consiglio ad espressioni così velenose e denigratorie di un simbolo glorioso della storia d'Italia e d’Europa. Per quanti sorrisi e piroette possa fare Meloni, rimane preda del suo passato, che non passa. Quanto ha detto oggi segna uno spartiacque invalicabile tra chi sta dalla parte dei nazionalisti, e in realtà del fascismo storico, e chi crede nella pace tra le nazioni e nell’ utopia concreta di un’Europa unita. Evidentemente il grande successo della manifestazione di Roma dev’essere stato un colpo troppo forte da reggere per la leader di Fratelli d’Italia.
 
 

TAG: uecameramelonistati uniti d'europamanifesto di ventotene

Pubblica un commento

Nome e Cognome: Indirizzo E-Mail:

Per inserire un nuovo commento: Scrivi il commento e premi sul pulsante "INVIA".
Dopo l'approvazione, il messaggio sarà reso visibile all'interno del sito.