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Il “circolo vizioso” della povertà
Il 24% degli italiani adulti si percepiscono in difficoltà economica
Nando Pagnoncelli 14/03/2025

Con l’eccezione del Presidente Mattarella, apprezzato dal 51% (contro il 64% sull’insieme degli elettori), tutte gli altri leader fanno registrare un gradimento davvero modesto: solo tre superano il 20% (Conte 27%, Schlein 24% e Tajani 23%), mentre tutti gli altri ottengono tra il 9% e il 17% di apprezzamento. Alla luce di questi dati non stupisce che il tasso di astensione alle politiche e alle europee abbia toccato i valori più elevati tra le persone di condizione economica bassa: 49,4% alle politiche contro il 39,3% complessivo (considerando anche le schede bianche e nulle) e 75,7% alle europee contro il 53,1% generale. Le intenzioni di voto attuali confermano la volontà prevalente di disertare le urne o manifestano indecisione (53,7%, un dato superiore rispetto alle ultime politiche) e tra coloro che viceversa indicano una preferenza, prevale il M5s (22,9%), seguito da Fdi e PD appaiati al 18,6%, dalla Lega con l’11,4%, quindi Forza Italia con il 7,6% e Alleanza Verdi Sinistra con il 6,9%. Conquistare questo elettorato appare un’impresa improba non solo per la presa di distanza dalla politica dei ceti in difficoltà economica ma soprattutto per la scelta dei principali partiti di adottare strategie politiche che privilegiano più il mantenimento dell’elettorato attuale rispetto all’acquisizione di nuovi elettori, in particolare quelli provenienti dall’astensione. Tutto ciò alimenta un circolo vizioso, dato che la percezione di essere marginali acuisce l’auto esclusione dalla vita politica e sociale dei più poveri.
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