Versione stampabile Riduci dimensione testo Aumenta dimensione testo

L'arresto e la scarcerazione del generale libico Almasri

E il mancato intervento del ministro della Giustizia Nordio

Luciano Panzani 23/01/2025

L'arresto e la scarcerazione del generale libico Almasri L'arresto e la scarcerazione del generale libico Almasri Il generale libico Almasri è stato arrestato dalla Polizia di Torino su mandato della Corte penale internazionale (Cpi) per crimini di guerra puniti con l’ergastolo, compiuti dal febbraio 2011 mentre era a capo della prigione libica di Mitiga, luogo di torture e stupri efferati di migranti. Dalla lettura dell’ordine di scarcerazione emesso dalla Corte di Appello di Roma (pubblicato on line da Melting Pot Europa), risulta che il mandato di arresto internazionale era stato emesso dalla Cpi il 18 gennaio e che la polizia di Torino aveva commesso un errore procedurale, applicando le norme sull’estradizione e non quelle che riguardano i mandati della Cpi per i quali l’arresto deve essere ordinato dalla Corte di appello, su richiesta del Ministro della Giustizia indirizzata al Procuratore Generale, non può essere eseguito dalla Polizia d’ufficio. Di conseguenza, su conforme richiesta del P.G., la Corte di Roma ha ordinato la scarcerazione. L’errore della Polizia di Torino è comprensibile visto che i mandati di arresto della Cpi seguono una disciplina particolare, di non frequente applicazione.
 
Per altri versi la vicenda suscita qualche interrogativo. Il P.G. di Roma ha inviato gli atti al Ministro il 20 gennaio. Il giorno dopo la Corte di Roma ha disposto la scarcerazione, senza che nel frattempo dal Ministero della Giustizia, che il PG scrive di aver informato, fosse pervenuta alcuna reazione. Nel frattempo Almasri è stato trasportato in Libia con un aereo, non è chiaro da chi predisposto. Le opposizioni e la stessa Cpi hanno chiesto al Governo di fornire chiarimenti sulla decisione del Ministro della Giustizia di non intervenire. Sarebbe stato bene che l’Almasri avesse lasciato l’Italia a fronte di una consapevole ed esplicita scelta politica, non per la mancata risposta del Ministero all’informativa del P.G. di Roma. Resta da sciogliere il nodo di Governi che hanno voluto e dovrebbero sostenere la Cpi, ma per ragioni magari anche comprensibili, in questo come in altri casi non ne sostengono i provvedimenti.
Altre sull'argomento
I pericoli della pace ingiusta
I pericoli della pace ingiusta
Sintesi degli editoriali dei principali quotidiani
Contundente
Contundente
Inquisizione
Santanché salvata in un clima di freddezza
Santanché salvata in un clima di freddezza
Bocciata la mozione di sfiducia individuale
L'assedio a Lo Voi, “toga rossa” a sua insaputa
L'assedio a Lo Voi, “toga rossa” a sua insaputa
L'attacco concentrico al procuratore capo di Roma
Pubblica un commento
Per inserire un nuovo commento: Scrivi il commento e premi sul pulsante "INVIA".
Dopo l'approvazione, il messaggio sarà reso visibile all'interno del sito.