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Addio a Furio Colombo, testimone del nostro tempo

Si è spento a 94 anni il giornalista intellettuale

Giancarlo Santalmassi 14/01/2025

Addio a Furio Colombo, testimone del nostro tempo Addio a Furio Colombo, testimone del nostro tempo Gli anni passano e uno a uno i giornalisti che hanno scritto la cronaca o la storia del nostro paese se ne vanno per l’età. Oggi è morto Furio Colombo, aveva 94 anni. Uomo colto a tutto tondo, nato a Chatillon in Valle d'Aosta, da una famiglia israelita, si laureò giovanissimo in giurisprudenza a Torino e già alla metà degli anni cinquanta cominciò un’attività parallela tra pratica in avvocatura e partecipazione alla scrittura di programmi culturali della Rai, assieme ad Umberto Eco (con cui fondo’ il Gruppo 63) Gianni Vattimo e Piero Angela: realizzò numerosi documentari, servizi giornalistici, e pubblicazioni a carattere saggistico. Dal 1967 fu giornalista professionista. Nei primi anni '70 fu professore a contratto presso il corso di laurea in DAMS che contribuì a fondare in seno all'Università di Bologna, insegnando teoria e tecniche dei media e del linguaggio radiotelevisivo.
 
Nel 1971 sottoscrisse la lettera aperta a L'Espresso contro il commissario Luigi Calabresi. Nel 1972 prese parte alla realizzazione del film Il caso Mattei di Francesco Rosi, nel quale interpretò il ruolo di assistente-traduttore del fondatore dell'ENI, Enrico Mattei (Gian Maria Volonté). Nel novembre 1975 fu autore dell'ultima intervista rilasciata da Pier Paolo Pasolini,  che fu pubblicata da La Stampa di Torino, allora diretta dal giornalista Arrigo Levi, il giorno prima dell'omicidio dello scrittore.
La sua vasta cultura e conoscenza degli USA si avvalse della grande professionalità dell’operatore Franco Lazzaretti. Lui elaborava un testo, spiegava bene il senso all’operatore che tornava con splendide immagini. Colombo fu corrispondente dagli Stati Uniti per il quotidiano La Stampa, e per la Repubblica, di cui fu editorialista. Scrisse per il New York Times e per la New York Review of Books, insegnando giornalismo alla Columbia University e all'Università della California - Berkeley. Dal 1991 ha diretto per tre anni l'Istituto Italiano di Cultura di New York. Andava in vacanza al mare all’”Ultima spiaggia” toscana (ultima nel senso che confinava col Lazio) e lo incontravo sempre: io arrivavo tardi mentre lui con la moglie, Alice Oxman, tornava a casa. Di lui ci restano gli archivi con i suoi splendidi articoli, tra cui quelli sulla Guerra dei Sei Giorni nel Sinai (1967) e quelli da Saigon sull'offensiva del Têt nel 1968. Nel maggio 2015, in occasione dell'ottantacinquesimo compleanno di Marco Pannella, annunciò la sua iscrizione al Partito Radicale Transnazionale.
 
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