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Il tramonto del Parlamento

Dalla Legge di bilancio al premierato

Riccardo Illy 10/01/2025

Il tramonto del Parlamento  Il tramonto del Parlamento La forma di governo dell’Italia era quella parlamentare; nella quale il Parlamento, composto dagli eletti dal Popolo, è sovrano in sua rappresentanza. Non lo è più da quando la legge elettorale per le politiche ha introdotto, per la larga maggioranza degli eletti, le liste bloccate. Metodo che ha spostato il potere dal Popolo, che in precedenza poteva scegliere i propri rappresentanti o (in parte limitata) con il maggioritario o con le preferenze, ai segretari dei partiti. Che decidono chi indicare nelle liste e soprattutto in quale posizione; di fatto decidendo chi verrà eletto e chi no. Potendo inoltre ricattare gli eletti che non votassero conformemente agli ordini del segretario minacciandoli di non ricandidarli alle elezioni successive. Succede allora che la legge di bilancio, modificata sostanzialmente all’ultimo momento, venga approvata alla Camera con un simulacro di dibattito e in tutta fretta dal Senato senza nemmeno quella finzione; prendere o lasciare. Senza che nessun Parlamentare di maggioranza abbia fiatato. Anche nel caso di Cecilia Sala è sembrato che il Governo abbia voluto sottrarsi al potere sovrano del Parlamento, essendosi la Premier Meloni rifiutata di riferire in aula sul tema. Ma in questo caso c’era la scusa della richiesta della madre della giornalista di mantenere il riserbo sul caso; difficile trattare dell’argomento in aula e mantenere il silenzio stampa (e soprattutto digitale) sui contenuti.
 
Lo svuotamento dei poteri del Parlamento verrebbe acuita nel caso di approvazione del premierato. Non solo il Presidente della Repubblica sarebbe costretto a incaricare il Presidente del Consiglio eletto (anche senza la maggioranza dei voti espressi, non prevista nel testo della norma) ma anche le due Camere dovrebbero adeguarsi, senza poter proporre e votare un diverso nominativo. Tra l’altro proprio grazie alle liste elettorali bloccate il premierato rischia di passare nel corso di questa legislatura. Trasformando definitivamente il Parlamento nel paravento “democratico” della autocrazia dei segretari di partito. Una deriva pericolosa che potrebbe essere aggravata dal superamento del vincolo dei due mandati per Presidenti di Regione e Sindaci dei grandi Comuni. Fateci caso; cosa hanno in comune i neo dittatori Putin, Erdogan e Xi Jinping? Hanno tutti imposto ai loro organi collegiali supremi (Parlamenti o Assemblea dei Rappresentanti del Popolo) di rimuovere il vincolo del numero di mandati. Che rappresenta una delle prime decisioni per avviare il processo che porta alla dittatura. Speriamo che in Italia ci risparmino almeno questo.
 
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