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La liberazione lampo di Cecilia Sala

Dopo il probabile “via libera” di Trump a Meloni

Rocco Cangelosi 08/01/2025

La liberazione lampo di Cecilia Sala La liberazione lampo di Cecilia Sala La  liberazione lampo  di Cecilia Sala, atterrata poco dopo le 16 a Ciampino, è arrivata inattesa a dispetto di tutte le pessimistiche previsioni che erano state formulate. E'  un successo innegabile per Giorgia  Meloni, la diplomazia e i servizi italiani, che va al di la' di ogni più rosea aspettativa. Non si sa qual è il prezzo pagato all'Iran, ma probabilmente Meloni con il suo faticoso viaggio a Mar-a-Lago ha ottenuto mano libera sulla gestione del caso Abedini da parte di Trump, in cambio della professione di fedeltà al nuovo Presidente, il ruolo che potrà giocare in Europa a favore degli Usa e probabilmente le aperture al sistema Starlink di Elon Musk.
 
Non importa se tutto questo  suoni come uno sgarbo istituzionale nei confronti di Biden, Presidente  ancora in carica e apparentemente tagliato fuori dalla trattativa. Nel caso di specie, Trump sembra contraddire platealmente la dottrina delle “extraordinary rendition” finora seguita sul perseguimento dei terroristi o considerati tali ad ogni costo e senza sconti . Il segnale che viene da Washington è il nuovo Zeitgeist che si sostanzia nel radicale cambiamento che Trump  intende imprimere alle relazioni  internazionali anche in spregio delle tradizioni della democrazia americana. L'America non è  più  la garante della legalità  internazionale, ma agisce  sulla base  del più  rozzo pragmatismo  dei suoi interessi, della forza e della prepotenza che può  esercitare. Basti pensare alle clamorose rivendicazioni e minacce pronunciate nel discorso di ieri su Panama, Groenlandia, Canada, Messico e Hamas, che in qualche modo legittima anche la logica di potenza esercitata dalla Russia nei confronti  dell'Ucraina e della Cina nei confronti  di Taiwan.
 
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