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I grillini licenziano Grillo
Gli iscritti vogliono un M5S “progressista indipendente”
Paolo Mazzanti 25/11/2024
I grillini licenziano Grillo
Sono stati 34 mila i grillini che hanno “licenziato” il loro fondatore Beppe Grillo votando “sì” all’abolizione del ruolo del Garante. Il “sì” è infatti passato col 63% dei 54 mila votanti sugli 88 mila aventi diritto. Poiché il quorum per la validità dei voti sullo statuto era del 50%, il licenziamento di Grillo (con i suoi 300 mila euro di consulenza) è pienamente operativo. E senza giusta causa. Le altre decisioni importanti riguardavano l’identità, le alleanze e la regola dei due mandati.
La maggioranza ha deciso che il M5S debba essere “progressista indipendente” e possa allearsi con altri partiti ma non in modo “organico”, concordando cioe’ volta per volta le alleanze (a tutti i livelli) sulla base dei propri valori e obbiettivi. Quindi il “campo largo” potrà nascere, ma sarà “instabile”. Infine la maggioranza ha detto sì al superamento del divieto di terzo mandato con diverse sfumature: sarà il consiglio direttivo a presentare un regolamento che recepirà le indicazioni della base e sarà di nuovo sottoposto al voto dei militanti. Giuseppe Conte ha dunque vinto la sua scommessa ed è saldo in sella, nonostante i risultati negativi alle ultime regionali. I militanti hanno risposto al suo appello “rifondativo” e hanno dato il benservito a Grillo, fondatore svogliato che alle ultime elezioni non e’ neppure andato a votare. E che oggi si consola con la solita battuta: “da francescani (il M5S nacque il 4 ottobre, giorno di San Francesco) a gesuiti”, scaltri e “politicisti”. Come Papa Francesco.
La maggioranza ha deciso che il M5S debba essere “progressista indipendente” e possa allearsi con altri partiti ma non in modo “organico”, concordando cioe’ volta per volta le alleanze (a tutti i livelli) sulla base dei propri valori e obbiettivi. Quindi il “campo largo” potrà nascere, ma sarà “instabile”. Infine la maggioranza ha detto sì al superamento del divieto di terzo mandato con diverse sfumature: sarà il consiglio direttivo a presentare un regolamento che recepirà le indicazioni della base e sarà di nuovo sottoposto al voto dei militanti. Giuseppe Conte ha dunque vinto la sua scommessa ed è saldo in sella, nonostante i risultati negativi alle ultime regionali. I militanti hanno risposto al suo appello “rifondativo” e hanno dato il benservito a Grillo, fondatore svogliato che alle ultime elezioni non e’ neppure andato a votare. E che oggi si consola con la solita battuta: “da francescani (il M5S nacque il 4 ottobre, giorno di San Francesco) a gesuiti”, scaltri e “politicisti”. Come Papa Francesco.
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