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L'ex capo di gabinetto di Giuli azzoppato dalla destra

Le dimissioni lampo di Francesco Spano accusato di essere un “pederasta vicino al Pd”

Giancarlo Santalmassi 24/10/2024

L'ex capo di gabinetto di Giuli azzoppato dalla destra L'ex capo di gabinetto di Giuli azzoppato dalla destra Sigrifido Ranucci, Raitre, ospite mercoledì sera di Lilli Gruber su la Sette, ha annunciato che sparerà domenica sera dal suo Report una bomba mediatica e dunque politica. Non c’è dubbio: l’Italia ha un problema con la cultura. A parte la scarsa qualità della classe dirigente, il vero problema è che è soprattutto ignorante. Al ministero della cultura, a parte la grottesca vicenda Sangiuliano-Boccia, le cose stanno precipitando perché vi é arrivato il superfascista Alessandro Giuli. In attesa di vedere cosa scodellerá Sigfrido Ranucci, stanno emergendo  circostanze e fatti che (secondo Giuli) stanno portando a una ‘mostrificazione’. Non c’è stata solo una cacciata lampo del capo di gabinetto di Sangiuliano, Francesco Gilioli, ma il sostituto Francesco Spano si è dovuto dimettere anche lui dopo appena 10 giorni dalla nomina, accusato da esponenti di destra di essere un “pederasta vicino al PD”. Dimissioni accettate ‘pur se con rammarico’ pubblico da Giuli.
 
Giorgia Meloni era contraria alla nomina a ministro di Giuli, ma alla fine il suo curriculum a Libero e al Foglio lo rendeva affidabile. Nonostante il suo passato tra gli ultra fascisti di ‘Meridiano zero’. Lui, come le tinche, si muove agilmente in acque fangose, si scaglia contro il ‘fascismo socialdemocristiano di  Almirante’ (sic!) poi di Fini e della stessa Meloni.  I suoi passaggi in Tv furono disastrosi e comunque non impedirono il ritorno nelle grazie della Meloni, agevolato da Antonella Giuli la sorella di Alessandro, stretta amica di Arianna, storica addetta stampa di Fdi, poi portavoce di Lollobrigida. Poi ci fu una ciliegina: Alessandro Giuli non avrebbe mai dovuto promuovere un funzionario legato al PD di cui lo stesso centrodestra chiedeva le dimissioni per un vecchio scandalo LGTB. Personalmente smentisco quanti sperano che la Meloni non mangi il panettone. I numeri sono dalla sua. Ma certo quel panettone avrà meno uvette del solito. E la battuta é che il ministero del Collegio romano (ministero per i beni e le attività culturali) nel cuore del centro di Roma, é una sorta di ‘House of card’, storico serial americano sulla lotta spietata per il potere.
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