Governo, cittadinanza e migranti

Governo, cittadinanza e migranti Se la Corte costituzionale l’ammetterà, in primavera voteremo dunque (oltre a quelli su autonomia e Jobs act) anche per il referendum che si propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo per ottenere la cittadinanza, per cui sono state raccolte rapidamente le 500 mila firme necessarie. Intanto Fi, tra mille indecisioni, lavora alla norma sullo Jus Scholae che dovrebbe dare la cittadinanza dopo 10 anni di scuola, riducendo a 16 anni, dai 18 attuali, l’età per diventare italiani. Difficile che la norma venga approvata, visto che Fi non vuole spaccare la maggioranza e Salvini ha già detto picche.
 
Il governo sta intanto lavorando alla revisione del decreto flussi che dovrebbe far entrare regolarmente 500 mila extracomunitari (tra stabili e stagionali) in tre anni, ma ha prestato il fianco a truffe e irregolarità. Il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso ne ha rinviato l’approvazione perché pare che dal Quirinale abbiano chiesto modifiche. Il nuovo decreto - controllo sulle truffe a parte - sarà più o meno permissivo? Intanto da Berlino Mattarella ha chiarito una volta di più che l’immigrazione clandestina di combatte con quella regolare, che però richiede impegno, risorse e strutture dedicate all’integrazione e alla formazione dei migranti. Tutte cose che chiedono a gran voce gli imprenditori a corto di manodopera, ma che il governo tende a trascurare, cullandosi nell’illusione che i migranti clandestini si possano annullare per magia e che i “trafficanti di uomini” si possano combattere “in tutto l’orbe terraqueo” (Meloni dixit).

TAG: corte costituzionaleimmigrazionejobs actmelonimattarellacittadinanzaautonomia

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