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Le manovre attorno all'ircocervo Rai
Oggi il Parlamento vota i nuovi consiglieri ma è scontro sulla riforma
Giancarlo Santalmassi 26/09/2024
Le manovre attorno all'ircocervo Rai
Entro oggi si deciderà la sorte di quell’ircocervo che è la Rai. Ircocervo? Tale è l’organismo che vive nell’ambiguità, cioè con il doppio finanziamento: soldi pubblici, cioè canone, e pubblicità. Un momento delicatissimo come tutti quelli che decidono le sorti di un potere, quello di informare e formare. Su cui tutti vorrebbero mettere le mani. Difficile dire che succederà oggi: la maggioranza (di destra-destra) desiderosa di impadronirsi del mezzo, tira dritto sul rinnovo dei vertici e tuttavia apre alla richiesta dell’opposizione di incardinare la riforma della TV pubblica in tempi rapidi. Un passo che viene approvato sia dal M5S che da Avs che confermano la loro partecipazione al voto per i quattro consiglieri di nomina parlamentare previsto alla Camera e al Senato, con l’obiettivo dichiarato di non lasciare campo libero, aperto, al governo Meloni.
Resta ferma però la linea comune del campo largo che intende disertare la votazione del presidente della Commissione di Vigilanza, impedendo così il raggiungimento del quorum richiesto per l’investitura. Il PD continua con Elly Schlein a chiedere che si proceda con la riforma prima delle nomine. Intanto continua il pressing per avviare l’iter con un intervento della presidente della commissione di vigilanza Barbara Floridia, dopo un mandato unanime della bicamerale a procedere in tal senso. È toccato così a Claudio Fazzone dire che il primo ottobre saranno incardinati tutti i disegni di legge con l’obiettivo di facilitare un corretto e proficuo confronto tra maggioranza e opposizione nel tentativo di sbloccare anche l’impasse sul presidente. Il nome di Simona Agnes, voluto da Forza Italia, che dovrebbe essere indicata dal Mef insieme al futuro amministratore delegato Giampaolo Rossi, che però non viene giudicato abbastanza super partes dalla minoranza che conferma di non presentarsi in aula a palazzo San Macuto. Quindi con ogni probabilità si andrà verso una bocciatura della candidata presidente che aprirebbe la strada a un secondo tentativo della maggioranza, forse dopo le elezioni in Liguria. Tant’è: così sono gli intrecci della politica.
Resta ferma però la linea comune del campo largo che intende disertare la votazione del presidente della Commissione di Vigilanza, impedendo così il raggiungimento del quorum richiesto per l’investitura. Il PD continua con Elly Schlein a chiedere che si proceda con la riforma prima delle nomine. Intanto continua il pressing per avviare l’iter con un intervento della presidente della commissione di vigilanza Barbara Floridia, dopo un mandato unanime della bicamerale a procedere in tal senso. È toccato così a Claudio Fazzone dire che il primo ottobre saranno incardinati tutti i disegni di legge con l’obiettivo di facilitare un corretto e proficuo confronto tra maggioranza e opposizione nel tentativo di sbloccare anche l’impasse sul presidente. Il nome di Simona Agnes, voluto da Forza Italia, che dovrebbe essere indicata dal Mef insieme al futuro amministratore delegato Giampaolo Rossi, che però non viene giudicato abbastanza super partes dalla minoranza che conferma di non presentarsi in aula a palazzo San Macuto. Quindi con ogni probabilità si andrà verso una bocciatura della candidata presidente che aprirebbe la strada a un secondo tentativo della maggioranza, forse dopo le elezioni in Liguria. Tant’è: così sono gli intrecci della politica.
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