Sangiuliano, quella persona e l'egemonia culturale

Sangiuliano, quella persona e l'egemonia culturale Ogni ministro può scegliere un certo numero di collaboratori diretti (capo di gabinetto, capo dell’ufficio legislativo, portavoce, consiglieri vari) con contratti a tempo determinato che scadono quando il ministro se ne va. Quindi il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano poteva benissimo nominare suo consigliere la bionda e procace signora Maria Rosaria Boccia da Pompei. E in effetti, pare che il decreto di nomina fosse in itinere, ma poi sarebbe stato bloccato (e sarebbe interessante capire perché). Tuttavia l’intraprendente signora, si è data molto da fare soprattutto sui social per comunicare con dovizia di foto e mail un inesausto attivismo a fianco del ministro che le avrebbe affidato l’organizzazione della cena di gala del G7 della Cultura, che dovrebbe tenersi a Napoli e Pompei il 19-20 settembre. Il che, in carenza di nomina, sta suscitando un putiferio e sta imbarazzando anche la premier Meloni, che per ora difende il ministro, definendo Boccia in tv “quella signora”.
 
Inevitabile il sospetto che i rapporti di Sangiuliano con Boccia non siano solo professionali: non sarebbe la prima né l’ultima volta che gli uffici ministeriali di diretta collaborazione diano asilo agli affetti più intimi e meno ufficiali. Ma questi sono affari del ministro e di sua moglie. Resta il fatto che Sangiuliano, che doveva edificare l’egemonia culturale di destra, sta naufragando tra gaffe e scandaletti. Il giornalista di destra Alessandro Giuli, che il governo ha messo alla presidenza del Maxxi e potrebbe addirittura sostituire Sangiuliano al ministero se alla fine si dimettesse, ha scritto un libro per invocare un Gramsci di destra. Ma per ora deve contentarsi del comico Massimo Boldi (prodigo di elogi alla Meloni sui social) e dei suoi boccacceschi cinepanettoni.

TAG: g7melonibocciasangiuliano

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