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Il Csm senza pace
Il nuovo scandalo della consigliera laica Natoli (Fdi)
Luciano Panzani 23/07/2024
Il Consiglio superiore della magistratura
Il Presidente Sergio Mattarella ha incontrato ieri il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli e la Prima Presidente della Cassazione, Margherita Cassano, insieme al Procuratore Generale Luca Salvato. Al centro dell'incontro la vicenda della consigliera laica del Csm Rosanna Natoli, avvocata eletta in quota Fdi e ritenuta molto vicina al Presidente del Senato La Russa. Ricordiamo che l'avv. Carlo Taormina, legale di Maria Fascetto Sivillo, magistrato sottoposto a procedimento disciplinare davanti al Csm, ha denunciato che la Natoli avrebbe incontrato la sua assistita nel corso di un colloquio in cui le avrebbe anticipato gli orientamenti sul suo caso della Sezione Disciplinare del Csm di cui Natoli faceva parte. La Sivillo ha registrato il colloquio, la Natoli ha ammesso il fatto. Ora Taormina ha denunciato tutti i componenti della Sezione Disciplinare alla Procura di Roma, sostenendo che avrebbero modificato il giudizio in senso sfavorevole alla sua assistita, commettendo reato. Il fatto è grave non tanto per le accuse di Taormina, che debbono essere provate, ma per il fatto certo che la Natoli ha accettato di incontrare un magistrato sotto procedimento, pur facendo parte del Collegio giudicante, e le ha anticipato gli orientamenti che la Sezione Disciplinare stava assumendo. Sinora la Natoli, pur ammettendo il comportamento improprio, si è dimessa da componente della Sezione Disciplinare, ma non dal Csm.
Secondo notizie di stampa il Capo dello Stato avrebbe espresso l'opinione che la Natoli debba lasciare. Tuttavia, è incerto che ciò accada, perché la sostituzione della consigliera del Csm richiederebbe il voto delle Camere in seduta comune, con una maggioranza che coinvolgerebbe necessariamente l'opposizione. D'altra parte Mattarella ha soltanto poteri di moral suasion. Gli scandali che hanno colpito il Csm nella precedente Consiliatura nascevano da comportamenti discutibili di magistrati eletti al Csm. La vicenda Palamara docet. Il caso Natoli mostra che le insidie possono nascere anche dal comportamento dei membri laici. Il disegno di legge di riforma costituzionale approvato dal Governo ed in corso di discussione in Parlamento, prevede il sorteggio dei componenti laici da un elenco formato dal Parlamento in seduta comune e di quelli togati secondo quanto prevederà una legge ordinaria, in modo da ridurre sostanzialmente l'impatto delle correnti. Al di là delle note polemiche sul progetto di riforma costituzionale, pare sempre più evidente che occorre attribuire al Capo dello Stato il potere di dichiarare la decadenza del componente del Csm che compia atti gravemente lesivi del prestigio e della dignità del Consiglio, e di sciogliere il Csm nei casi più gravi.
Secondo notizie di stampa il Capo dello Stato avrebbe espresso l'opinione che la Natoli debba lasciare. Tuttavia, è incerto che ciò accada, perché la sostituzione della consigliera del Csm richiederebbe il voto delle Camere in seduta comune, con una maggioranza che coinvolgerebbe necessariamente l'opposizione. D'altra parte Mattarella ha soltanto poteri di moral suasion. Gli scandali che hanno colpito il Csm nella precedente Consiliatura nascevano da comportamenti discutibili di magistrati eletti al Csm. La vicenda Palamara docet. Il caso Natoli mostra che le insidie possono nascere anche dal comportamento dei membri laici. Il disegno di legge di riforma costituzionale approvato dal Governo ed in corso di discussione in Parlamento, prevede il sorteggio dei componenti laici da un elenco formato dal Parlamento in seduta comune e di quelli togati secondo quanto prevederà una legge ordinaria, in modo da ridurre sostanzialmente l'impatto delle correnti. Al di là delle note polemiche sul progetto di riforma costituzionale, pare sempre più evidente che occorre attribuire al Capo dello Stato il potere di dichiarare la decadenza del componente del Csm che compia atti gravemente lesivi del prestigio e della dignità del Consiglio, e di sciogliere il Csm nei casi più gravi.
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