La premier Meloni e il “momento Truss”

La premier Meloni e il “momento Truss” In occasione del primo anno di governo della destra quasi nessuno ha ricordato che due giorni prima del giuramento del governo Meloni (22 ottobre 2022) la premier inglese Liz Truss si dimetteva dopo soli 45 giorni, sommersa dall’onda avversa dei mercati finanziari per aver proposto una riduzione di tasse in deficit. La clamorosa caduta della Truss e’ stata un monito per la Meloni che non ha osato sfidare l’ira dei mercati e ha praticato prudenza e moderazione nei conti pubblici. Ma il tempo passa, i ricordi sbiadiscono, i parlamentari di destra scalpitano perchè le promesse elettorali non vengono mantenute e cresce il rischio che la premier Meloni incappi in quello che è stato definito un “momento Truss”.
 
La tassa sugli extraprofitti bancari, voluta fortissimamente dalla Meloni quasi in solitaria e imposta al ministro Giorgetti, e’ stato un pericoloso campanello d’allarme. Ora, all’affannosa ricerca di soldi per la Legge di bilancio, si rischia di replicare con l’alleggerimento dei crediti bancari incagliati, con nuovi condoni per scontrini e fatture non emesse e soprattutto con l’idea di aumentare il deficit 2024 dal 3,7 al 4,2: temi tecnici, ma che i gestori dei fondi d’investimento stanno osservando con crescente preoccupazione. E non ci vuole molto perche’ i mercati (di cui abbiamo bisogno anche per collocare i titoli di Stato) volgano le spalle all’Italia e alla sua premier con la velocità di un clic sui computer.
 

TAG: melonigiorgettitruss

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