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Nomine Rai nel segno della fedeltà

L'esterno Chiocci al Tg1, Preziosi al Tg2, Orfeo confermato al Tg3

Paolo Mazzanti 25/05/2023

Nomine Rai nel segno della fedeltà Nomine Rai nel segno della fedeltà Niente da fare: la Meloni non ci ha stupito. Come all’Antimafia, anche alla Rai ha imposto la tradizionale logica della fedelta’. L’esterno Gian Marco Chiocci (noto per aver titolato in prima pagina sul Tempo “Mussolini uomo dell’anno”) ascende alla direzione del Tg1, in barba agli oltre mille giornalisti “interni”: uno stipendione in piu’ per l’affannato bilancio Rai, mentre la Lega chiede l’abolizione del canone. Il moderato Preziosi al Tg2, Orfeo (Pd) confermato al Tg3, il redivivo Pionati (ex dc oggi in quota Lega) al giornale radio.
 
Un’altra occasione perduta per affermare il principio dell’indipendenza dell’informazione (art. 21 della Costituzione ed European Media Freedom Act ) sull’appartenenza. Le nomine sono passate per il rotto della cuffia: hanno votato a favore solo l’ad Sergio e i consiglieri di Fi e Lega a favore; la presidente Soldi e il rappresentante dei dipendenti hanno votato contro. Decisiva e’ stata dunque l’astensione del M5S, “compensato” con la nomina del grillino Carboni a Rai Parlamento. Vedremo come si comporteranno Chiocci e Colosimo. Non vorremmo dover dar ragione al senatore M5S Scarpinato (ex procuratore generale a Palermo) secondo cui dietro la nomina di Colosimo all’Antimafia (e oggi di Chiocci al Tg1) ci sia il disegno di “depurare” dalla recente storia italiana il filo nero dell’eversione neofascista, comprese le sentenze di condanna, come quella sulla strage di Bologna, contro cui la Meloni all’epoca protesto’.
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