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All'Antimafia una Giorgia minore

Dopo le polemiche, tocca alla neopresidente dimostrare di voler davvero combattere la criminalità

L'Irriverente 25/05/2023

All'Antimafia una Giorgia minore All'Antimafia una Giorgia minore Non fosse nera corvina (invece che bionda); non venisse del quartiere romano della Balduina (invece che dalla Garbatella), potrebbe essere la sorella minore di Giorgia Meloni. Chiara Colosimo, 7 anni meno di Giorgia, le somiglia in tutto: statura mini, grinta da vendere, impegno politico per la fiamma sin dal liceo, l’impegno nell’associazione Atreju, sempre in prima fila nelle celebrazioni fasciste di Acca Larentia. Non e’ riuscita a fare il ministro. Per la presidenza del Lazio le hanno preferito Francesco Rocca. Così, per compensarla, “fregandosene” della richiesta delle opposizioni di un presidente condiviso, Giorgia le ha “regalato” la presidenza della commissione Antimafia scatenando un putiferio per via delle sue frequentazioni col terrorista nero Luigi Ciavardini, condannato all’ergastolo. Lei ha detto di averlo conosciuto in carcere, quando da consigliera del Lazio seguiva le cooperative di reinserimento dei detenuti di cui lui si occupava e che la Regione Lazio finanziava. Quindi nessuna amicizia, solo rapporti istituzionali.
 
Ma ora Colosimo deve dimostrare che le sue frequentazioni con ambienti dell’ eversione nera non le impediranno di far funzionare l’Antimafia, esplorando il confine opaco tra criminalita’ organizzata, terrorismo, apparati e politica. Il procuratore di Palermo De Lucia ha indicato alcuni punti chiave: chi decise l’accelerazione dell’attentato a Borsellino? E chi indico’ i luoghi delle bombe di Roma, Milano e Firenze del 1993? E poi c’è da far piena luce sulle protezioni di Messina Denaro, sulla presunta trattativa Stato-mafia e anche sui rapporti tra mafia e terrorismo. Il vicepresidente grillino “di minoranza” dell’Antimafia, l’ ex procuratore Cafiero De Raho s’e’ impegnato a “garantire che le inchieste sul terrorismo non si fermeranno”. Insomma, non tarderemo a capire se la presidenza Colosimo sarà d’impulso o di freno all’Antimafia. E se, quando Meloni ricorda di aver deciso di far politica dopo l’attentato a Borsellino (che era di destra), intende assumere un impegno di verità di fronte al Paese, o cerca solo un po’ di consenso a buon mercato.
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