Le strategie divergenti di Renzi e Calenda

Le strategie divergenti di Renzi e Calenda “Meloni è solida e arriverà al 2027. Non ci sarà un cambio di premier, ma di governo sì”. In questa frase di Matteo Renzi c’è probabilmente la spiegazione della frantumazione del Terzo Polo di Italia Viva e Azione, che non solo non diventerà un partito unico, ma è impegnato in una guerra senza quartiere per spartirsi le spoglie parlamentari con un crescendo di accuse tra Renzi e Calenda. Nei prossimi giorni potrebbero dividersi anche i gruppi parlamentari “unitari”, almeno al Senato, dopo il passaggio della deputata Naike Gruppioni da Azione a Italia Viva. Renzi dovrebbe avere i numeri per fare un gruppo autonomo al Senato, mentre ciò che resterà di Azione dovrebbe finire nel Gruppo Misto. Anche nel gruppo alla Camera ci sono tensioni.
 
Il clamoroso divorzio tra Renzi e Calenda, che per intensità polemica somiglia a quello tra Francesco Totti e Ilary Blasi e che ha mandato in frantumi il progetto di un “polo macroniano di centro” in vista delle elezioni europee, deriva probabilmente dalla malattia di Berlusconi che ha fatto intravedere a Renzi l’opportunità di “scalare” Forza Italia e rafforzare il centro del centrodestra, mentre Calenda ha sempre pensato a un centro riformatore autonomo dai due poli. Per questo, quando Renzi dice che la Meloni governerà fino al 2027 ma il governo cambierà pensa che prima o poi la Lega uscirà dalla maggioranza e lui si prepara (numeri permettendo) a prenderne il posto.
 

TAG: renzicalendaitalia vivaterzo polo

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