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La siccità e il “pendolarismo“ dell'anticiclone

Un vecchio studio aveva previsto la carenza d'acqua di oggi

Riccardo Illy 23/03/2023

La siccità e il “pendolarismo“ dell'anticiclone La siccità e il “pendolarismo“ dell'anticiclone Ieri è stata celebrata “la giornata dell’acqua”; è stato constatato da un lato che le piogge si sono drasticamente ridotte sul nostro paese e che, dall’altra parte, continuiamo a sprecare enormi quantitativi di acqua sia in agricoltura sia negli usi civili. I sistemi di irrigazione sono ancora spesso “a scorrimento”, sistema che massimizza lo spreco, mentre in Israele si è passati dal metodo “goccia a goccia” di superficie a quello interrato, in grado di minimizzare il consumo di acqua. Gli acquedotti disperdono, a causa della insufficiente manutenzione, il 40% dell’acqua trasportata. La siccità, che ha colpito in questi anni il bacino del Mediterraneo, era stata preannunciata da uno studioso alcuni decenni fa, quando ancora Internet e la digitalizzazione diffusa non esistevano; motivo per cui per un semplice cittadino partecipe delle preoccupazioni per la siccità, quale sono, risulta difficile ritrovare lo studio e perfino il nome dello scienziato che lo pubblicò. Vi veniva osservato che l’anticiclone delle Azzorre presenta da decenni un movimento pendolare ciclico verso il Mediterraneo.
 
Di fatto l’anticiclone si sposta progressivamente verso il Mediterraneo per alcuni anni e poi ritorna verso le Azzorre. Lo studioso aveva osservato che a ogni ciclo pendolare il punto di inversione del ciclo si spostava verso il Mediterraneo, determinandone una progressiva deriva. Che, scrisse allora, avrebbe provocato gravi siccità nell’area del Mediterraneo, con il rischio di desertificazione di aree fino a allora ricche di vegetazione.
La previsione si sta verificando oggi; forse varrebbe la pena di rispolverare (nel vero senso della parola perché era sicuramente cartaceo) lo studio per verificarne la fondatezza e utilizzarlo a fini predittivi. Infatti se il modello si dimostrasse fondato, dopo un periodo di migrazione dell’anticiclone verso il Mediterraneo dovrebbe seguire un periodo di ritorno verso le Azzorre; che dovrebbe accompagnarsi a una, seppur temporanea, normalizzazione delle precipitazioni. Avremmo insomma più tempo per attrezzarci a convivere stabilmente con una quantità di acqua inferiore a quella alla quale eravamo abituati.
 
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