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Politica e maternità surrogata

Il clima di scontro non favorisce la tutela dei minori

Luciano Panzani 21/03/2023

Una manifestazione delle Una manifestazione delle Le reazioni, talvolta viscerali e violente, di diversi politici non aiutano gli italiani a farsi una corretta opinione dei problemi della maternità surrogata e della recente proposta della Commissione Ue di un "certificato di genitorialità" che accompagni un bambino, riconosciuto figlio di dati genitori in uno Stato, in tutta la Ue. La maternità surrogata, o utero in affitto, è vietata in molti Stati, compresa l'Italia. Le Sezioni Unite della Cassazione lo hanno ribadito recentemente. In Italia è vietata per motivi di dignità delle donne e di "mercificazione" del bebè, va scoraggiata anche all'estero, ma bisogna tutelare l'interesse del bambino e dei suoi legami affettivi. La genitorialità giuridica non può fondarsi sulla volontà della coppia. Non basta aver "voluto" un figlio e averlo avuto con un contratto: serve una «valutazione di concretezza», scrive la Cassazione, e cioè il riscontro oggettivo del «preminente interesse del bambino a continuare (...) un rapporto di cura e di affettività che già nei fatti si atteggia a rapporto genitoriale». Ciò apre la strada all'adozione del bambino da parte della coppia, ma, va sottolineato, con valutazioni che guardano all'interesse del bambino, non della coppia, indipendentemente dal sesso dei componenti della medesima.
 
La Corte Costituzionale, investita dalla stessa Cassazione, aveva riconosciuto che occorreva porre rimedio all'insufficiente tutela degli interessi del minore. Aveva però ritenuto di non poter provvedere essa stessa, perché il problema richiedeva scelte di politica legislativa del Parlamento. La proposta di Regolamento della Commissione Ue è stata bocciata dal nostro Parlamento, ma il Garante dell'Infanzia, Carla Garlatti, magistrato già presidente di un tribunale dei minori, ha dichiarato che "il certificato europeo di filiazione non agevola, come qualcuno teme, il ricorso alla pratica della maternità surrogata". Infatti esso può non essere riconosciuto in caso di manifesta contrarietà all'ordine pubblico. Secondo la Commissione Politiche dell'Unione europea del Senato non basta. Tuttavia il Senato, bocciando il regolamento Ue, si è detto preoccupato che la valvola di sicurezza rappresentata dall'ordine pubblico, cioè dalla contrarietà ai principi fondamentali del nostro ordinamento, non funzioni. Abbassare i toni potrebbe aiutare a trovare un compromesso su questioni che sono veramente difficili da risolvere, che possono trovare una soluzione soltanto se si pone al centro la tutela del minore. Il clima che si è creato porta purtroppo nella direzione opposta.
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