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Se a destra riaffiora l'antisemitismo

Una lettera sulla Schlein pubblicata da Libero

Piero Ignazi 10/03/2023

La prima pagina di Libero del 1 marzo 2023 La prima pagina di Libero del 1 marzo 2023 E' strano che sia passata inosservata la lettera scritta dalla signora Rachele (nomen omen?) a Libero, e pubblicata sul giornale il 1 marzo scorso. La breve missiva riguarda Elly Schlein. Ma non c'è una parola sulle sue idee politiche. No, è un breve ritratto della neosegretaria del Pd, sintomatico di chi lo scrive e di chi lo pubblica. Che la redazione abbia titolato "La Kompagna miliardaria che ha lavorato per Obama" non stupisce più di tanto. Si conosce lo stile della casa, e non si può pretendere troppo quanto ad eleganza. Il testo della lettera merita comunque di essere riportato per intero. "Elly Schelin, prima donna a capo del Pd. Un concentrato dell'essenza comunista: miliardaria, ha fatto la campagna elettorale per Obama, bisessuale, ebrea. Nella sua lunga carriera non ha mai lavorato, figuriamoci se ha messo il naso in un monolocale popolare". La violenza del tono basta già a classificare questo testo come un frutto esemplare della pluridecennale campagna d'odio della destra contro gli avversari o, come dicono alcuni, del clima di polarizzazione e delegittimazione reciproca.
 
Ma occorre soffermarsi su alcuni particolari, emblematici quanto inquietanti. Di Schlein si mette in evidenza che ha fatto campagna per Obama, un nero (odio razziale), che è bisessuale (stigmatizzazione morale), e che è ebrea (antisemitismo), e qui non si capisce se a causa della sua vicinanza a Obama o perché bisessuale. E in quanto ebrea, ovviamente miliardaria, non ha mai messo il "naso" (antisemitismo dissimulato) in un monolocale. Ovviamente di tutto questo livore la cosa più preoccupante è la reintroduzione nel linguaggio politico della connotazione razziale e antisemita, indicata in quell'"ebrea" impressa come una metaforica stella gialla sulla Schlein. Tutto ciò dimostra che gli interventi ad occhi umidi della premier sulle leggi razziali non cancellano una cultura politica ben radicata nel mondo dei nostalgici. E allo stesso modo evidenzia il livello di noncuranza, per disattenzione o condiscendenza, su espressioni antisemite in un quotidiano a circolazione nazionale.
TAG: pdschlein
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