Meloni incontra Calenda e il Palazzo fibrilla

Meloni incontra Calenda e il Palazzo fibrilla Il Palazzo ha cominciato a fibrillare appena si e’ diffusa la notizia che la premier Meloni aveva accettato di incontrare il leader del Terzo Polo Calenda per discutere della manovra. “E’ come il cavallo di Troia” ha ammonito il berlusconiano Mule’ temendo l’incursione di una delle opposizioni nel “fortino” della maggioranza. Invece Renzi ha fatto capire che se Meloni dovesse accettare qualche “consiglio”, ci potrebbe essere un atteggiamento “benevolo” del Terzo Polo nelle votazioni sulla manovra, per lo meno in commissione; in aula sarebbe più difficile perche’ probabilmente il governo sulla manovra dovra’ porre la fiducia che il Terzo Polo non potra’ votare (almeno per ora).
 
Tre sono i punti che Calenda sottoporrà a Meloni: modificare lo schema di sostegni a famiglie e imprese sulle bollette per risparmiare, a parità di effetti, alcuni miliardi (sui 21 stanziati); dirottare questi miliardi sulla Sanita’; rifinanziare Industria 4.0 per sostenere la crescita e gli investimenti. Al di la’ del merito dei suggerimenti, e’ innegabile che l’avvio di dialogo tra Meloni e Calenda crea tensione sia nella maggioranza, dove Calenda si candida a occupare lo spazio del centro, assorbendo gli elettori di Forza Italia e dei moderati della Lega, sia nell’opposizione, che vede allontanarsi sempre piu’ la prospettiva del “campo largo” e del coordinamento delle minoranze vagheggiato da Letta. Del resto, il progetto politico di Calenda-Renzi non e’ quello di fare il centro del centrosinistra, ma creare un centro riformatore autonomo, che s’ispira a Macron e intende “rubare” voti sia a destra sia a sinistra. “Alle europee del 2024 - ha detto ancora Renzi - saremo il primo partito”. Se il sogno renziano si avvererà, il quadro politico non sarà più lo stesso.

TAG: renzimelonicalenda

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