Due domande sul maggioritario

Due domande sul maggioritario Tutte le persone intelligenti, sulla scia di Enrico Letta, sembrano convenire sul fatto che l’Italia abbia urgente bisogno di consolidare il sistema elettorale in senso maggioritario. È infatti noto che il maggioritario “premia la governabilità” di cui abbiamo urgente bisogno. Prima di unirmi al coro degli intelligenti, mi piacerebbe avere risposta a due domande. Mitch McConnell leader della minoranza repubblicana al Senato degli Stati Uniti parlando della sua opposizione all’abolizione del filibustering, pratica che impone una maggioranza di due terzi per far passare la maggioranza delle leggi, ha messo in guardia i democratici: “Se lo faceste, quando noi (nel 2022?) riprenderemo il controllo del Congresso, ci faremo un piacere di abolire in poche settimane tutte le leggi da voi approvate a maggioranza semplice”.  La mia domanda è quindi questa: una democrazia in cui ogni governo ha come programma di rovesciare completamente quanto fatto da chi c’era prima è quella che ci piace?
 
Seconda domanda. Se il maggioritario è migliore per la governabilità, com’è che negli ultimi decenni i paesi del Nord Europa (Germania compresa) sono stati governati meglio, hanno meno tensioni politiche e sociali e spesso le finanze più sane, dei paesi retti dal maggioritario come Usa, UK e Francia? Guarda caso, i secondi hanno un sistema maggioritario e chi governerà è noto “la sera stessa delle elezioni”, mentre i secondi sono retti dal proporzionale e governati da coalizioni variabili spesso imprevedibili prima delle elezioni. 
 

TAG: elezionilegge elettoralemaggioritario

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