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Italia e Ue di fronte al conflitto Israele-Iran

Solo una voce unita dell'Europa può essere ascoltata

Riccardo Illy 17/06/2025

Italia e Ue di fronte al conflitto Israele-Iran Italia e Ue di fronte al conflitto Israele-Iran Anche in Iran tanto tuonò che piovve; non acqua ma missili e droni israeliani, annunciati da mesi. Netanyahu ha approfittato delle accuse dall'Aiea all'Iran per violazioni degli accordi sul nucleare e del momento di debolezza del Governo iraniano per sferrare l'attacco. Trump subito dopo ha dichiarato di essere stato all'oscuro ma anche in questa occasione è risultato poco credibile avendo deciso solo settimane prima di dirottare 20.000 missili promessi a Zelensky su Israele. Missili che dovevano servire, e sono serviti, per intercettare quelli iraniani in risposta all'attacco agli impianti nucleari. Non è da escludere che Trump, al di là delle dichiarazioni ufficiali, non abbia in realtà incoraggiato Netanyahu a colpire l'Iran per renderlo più duttile nei negoziati sul nucleare. Rientrerebbe perfettamente nella mentalità win-lose del Presidente americano. Netanyahu, oltre a perseguire l'obiettivo di eliminare la minaccia nucleare iraniana, si è garantito l'ulteriore appoggio degli USA (ultimo paese che li sostiene) per la guerra nella Striscia di Garza.
 
La reazione della Presidente Meloni, la cui relazione privilegiata con Trump, incontrato al G7 in Canada, sta diventando scomoda, è stata piuttosto scontata; va evitato un allargamento del conflitto che va risolto con la diplomazia... È stata poi esclusa dai colloqui avviati da Macron con i partner "volenterosi" nonostante la apprezzabile ricucitura con il Presidente francese. Ed è stata costretta a rincorrere i colleghi europei comunicando di aver interloquito con Trump, Netanyahu e Merz. L'irrilevanza dell'Italia nella vicenda risulta piuttosto evidente; semmai il nuovo conflitto conferma una volta di più che i paesi europei possono avere un ruolo in questioni di tale portata solo se parlano e agiscono con una voce sola. Ovvero se politica estera e difesa vengono conferiti a livello della Ue; riforma che Meloni ha finora sempre escluso ma non è impossibile che, come già avvenuto su alcuni temi chiave da quando è al governo, non possa cambiare opinione.
 
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