Il primo Papa statunitense

Il primo Papa statunitense Chissà se nella scelta del primo Papa statunitense della storia ha pesato anche la foto-provocazione di Trump travestito da Pontefice. Tipo: vorresti fare il Papa? E noi te ne nominiamo uno di casa tua. Anche se è molto diverso da te, perché e’ stato missionario e vescovo in Perù (di cui ha anche la cittadinanza) e dal 2023 è stato stretto collaboratore di Francesco come capo della congregazione che seleziona e controlla i vescovi. Per di piu’, il nuovo Papa ha detto che il vicepresidesidente Vance, cattolico tradizionalista, sbaglia a sostenere la teoria dell’ “ordo amoris”, secondo cui si devono amare prima i familiari, poi gli amici, poi i concittadini e solo in fondo in fondo gli stranieri. Vien quasi da pensare che i cardinali abbiano scelto un americano assai poco trumpiano (vedremo se anti trumpiano) come nel 1978 scelsero il Papa polacco antisovietico.
 
E scegliendo il nome di Leone, Papa Prevost, nato a Chicago (come Obama), agostiniano (come Lutero) e con sangue francese e spagnolo, si propone forse di innovare la dottrina sociale della Chiesa (come Leone XIII con la Rerum Novarum) per adeguarla al turbocapitalismo tecnocratico trumpiano, che sta smantellando quel poco di solidarietà e cooperazione multilaterale che siamo riusciti a costruire nel dopoguerra. E poi c’è la pace, in un mondo sempre più lacerato da guerre anche a sfondo religioso, come l’aggressione russa all’Ucraina benedetta dal Patriarca ortodosso Kyrill, come quella in Medio Oriente tra ebrei e islamici e quella tra India e Pakistan tra induisti e islamisti. E forse, se ne avessero trovato uno nella Sistina, i cardinali avrebbero scelto un Papa russo.

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