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Le Pen si appella alla piazza contro la sentenza

La condanna con incandidabilita' della leader della destra

Paolo Mazzanti 01/04/2025

Le Pen si appella alla piazza contro la sentenza Le Pen si appella alla piazza contro la sentenza Il Rn francese ha organizzato manifestazioni di piazza contro la sentenza che ha condannato la sua leader Marine Le Pen a 4 anni per malversazione ai danni dell’Europarlamento (per 4 milioni di euro) e alla ineleggibilità per 5 anni, il che le preclude la partecipazione alle presidenziali del 2027 dove partiva favorita. La stessa Le Pen e il suo delfino Bardella hanno tuonato contro la sentenza accusando i giudici di aver colpito la democrazia e lo stato di diritto, dimenticandosi che in passato proprio Le Pen aveva chiesto norme più severe contro la corruzione, compresa l’ineleggibilità a vita per i condannati. Del resto, anche da noi la destra passa disinvoltamente dal giustizialismo all’attacco dei giudici. La Lega che oggi difende Le Pen e accusa i magistrati è la stessa che all’epoca di Tangentopoli sventolava il cappio in Parlamento contro i politici inquisiti di Dc e Psi. Così come i berlusconiani, che avevano votato la legge Severino per la decadenza dei parlamentari condannati, insorsero e cercarono di mettere in crisi il governo Letta (che si salvò grazie ad Alfano) quando Berlusconi, condannato per truffa allo Stato, decadde da senatore.
 
La tensione politica-giudici colpisce oggi con violenza la Francia e molti osservatori (anche in Italia) si chiedono se la corte di Parigi non potesse sospendere l’ineleggibilità della Le Pen, visto che la legge lo avrebbe consentito con parere motivato. Ma anche questa scelta avrebbe prestato il fianco a critiche e accuse di politicizzazione. Speriamo solo che le manifestazioni di piazza contro la sentenza non trascendano in comportamenti violenti (la presidente della Corte che ha pronunciato la sentenza ha già subito minacce ed è stata messa sotto scorta). Speriamo anche che i magistrati facciano di tutto perché l’appello venga deciso rapidamente, accelerando al massimo i tempi, in modo da consentire alla Le Pen, in caso di assoluzione in secondo grado, di candidarsi all’Eliseo fra due anni.
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