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Ucraina, Trump tra minacce e lusinghe

E Putin non vuole l'Europa al tavolo negoziale

Rocco Cangelosi 27/01/2025

Ucraina, Trump tra minacce e lusinghe Ucraina, Trump tra minacce e lusinghe Forse Trump comincia a rendersi conto che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Aveva promesso che avrebbe posto fine in 24 ore  alla guerra in Ucraina, ma deve confrontarsi con una realtà  della tutto diversa. A nulla servono  le minacce di nuove sanzioni contro  la Russia, poiché  il solo modo di far ragionare Putin è  proseguire nell'invio di aiuti militari all'Ucraina per spingere la Russia al tavolo negoziale. D'altra parte, non dispiacerebbe all'industria bellica americana continuare  a produrre armamenti per l'Ucraina che, secondo   la nuova Amministrazione , dovrebbero pervenire al governo  di Kiev solo con il vantaggioso  sistema del  “cash and carry” e dei prestiti utilizzato con la Gran Bretagna durante la seconda guerra  mondiale.  Intervenendo a Davos, Trump ha chiesto anche un intervento della Cina per convincere Putin al negoziato, rendendosi conto che la situazione resta bloccata. In effetti, le idee finora ventilate per porre fine alla guerra non sono ritenute soddisfacenti dal Cremlino.
 
Putin reclama il controllo di tutto il Donbass, anche della parte che non controlla, non gli basta che l'Ucraina non entri nella NATO ma ne pretende la neutralizzazione e si rifiuta di negoziare con Zelensky  in quanto il suo mandato elettorale è  scaduto. Last but not least, Putin aspira a un riconoscimento da parte degli Stati Uniti della  sfera di influenza russa nel continente  europeo. Nella sua ottica infatti, come in quella di Trump, l'Europa non ha titolo a entrare nel negoziato ma ne è in qualche modo oggetto, nella logica di una nuova Yalta mirante a definire con gli Stati  Uniti le rispettive zone di interesse nel continente  europeo.  Intanto  tra blandizie e minacce  è  cominciato il negoziato  a distanza tra i due leader con Putin che  loda il pragmatismo di Trump sostenendo che con lui questa guerra  non sarebbe mai scoppiata, e Trump che  bacchetta Zelensky per le sue pretese, giudicate velleitarie. Il tutto  sopra  la testa di Ucraina ed Europa. Ma Zelensky a queste condizioni  non ci sta e sostiene che nessun accordo è  possibile senza la sua presenza e quella europea al tavolo dei negoziati.
 
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