Versione stampabile Riduci dimensione testo Aumenta dimensione testo

La versione di Angela, tra Putin, Trump e il nucleare

Oggi esce l' autobiografia della Merkel, ex Cancelliera tedesca

Riccardo Illy 26/11/2024

La versione di Angela, tra Putin, Trump e il nucleare La versione di Angela, tra Putin, Trump e il nucleare Oggi esce il libro autobiografico di Angela Merkel, intitolato “Libertà”. Dalle anticipazioni e dal contenuto delle interviste rilasciate dalla ex Cancelliera tedesca si intuisce che ha speso buone parole per diversi colleghi politici, molti dei quali italiani, nel mentre ha criticato aspramente chi nega il valore espresso nel titolo del suo libro. In particolare Trump e il suo mentore Musk nonché Putin. Il libro rappresenta per Angela Merkel non solo l'occasione per ripercorrere il suo lungo (16 anni) impegno alla guida del suo paese ma anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Non solo a riguardo delle sue origini nella DDR, che erano state considerate una zavorra, quanto per i suoi rapporti ritenuti troppo remissivi con Putin. Le risposte sono di secca critica per l'approccio dittatoriale del Presidente russo, considerato non amico dell'Europa, ma anche di difesa della politica basata su deterrenza e diplomazia per cercare di arginarlo. La risposta che forse convince meno riguarda la domanda sull'implementazione del gasdotto Nordstream2 per portare in Germania il gas russo, nonostante l'invasione della Crimea. La Merkel invoca l'importanza per l'economia tedesca dell'energia a bassi costi garantita dal gas russo, che avrebbe giustificato la conferma del progetto del gasdotto e implicitamente un atteggiamento più accomodante verso Putin.
 
Vedremo se nel libro la Merkel parla anche della sua precedente decisione di dismettere il nucleare, motivata dal disastro di Fukushima del 2011; fu quella decisione a rendere necessario il secondo gasdotto dalla Russia. Ma quella decisione risulta ancora oggi oscura, soprattutto sapendo che Angela Merkel è una fisica e non può avere un pregiudizio verso quella tecnologia. Lo tsunami che determinò il disastro di Fukushima in Germania non sarebbe potuto accadere in Germania: primo, perché non aveva (l'ultima centrale nucleare è stata spenta lo scorso anno) alcun impianto in prossimità del mare e, secondo, perché nel mare del Nord gli tsunami sono impossibili. Il risultato finale di quella incomprensibile decisione è che oggi la Germania produce (nuovamente) una quota consistente di energia elettrica da carbone (massima fonte di CO2) e, dovendo importare gas liquefatto, ha visto aumentare consistentemente i costi dell'elettricità. Contribuendo così, in concorso con la crisi del settore automotive, alla recessione in corso in Germania.
 
Altre sull'argomento
Altro parere
Altro parere
L'importanza di stare al tavolo
Altro parere
Altro parere
Evviva il voto delle sorelle d'Europa
Altro parere
Altro parere
L'Europa superi con gli Stati la sua prova di maturità
Altro parere
Altro parere
Iran e Qatar dietro al Sudafrica contro Israele all'Aia
Pubblica un commento
Per inserire un nuovo commento: Scrivi il commento e premi sul pulsante "INVIA".
Dopo l'approvazione, il messaggio sarà reso visibile all'interno del sito.