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La sconfitta della cultura liberal
Il successo di Trump anche tra elettori neri e ispanici
Stefano Micossi 08/11/2024
La sconfitta della cultura liberal
Un brillante saggio di Francis Fukuyama sul Financial Times ben descrive le radici profonde del successo di Trump, che segna una sconfitta epocale del liberalismo e la perdita drammatica di contatto dei democratici liberali con le originali basi nelle classi lavoratrici. Va sottolineato che hanno votato per Trump anche quote significative di elettori neri e ispanici, tradizionali riserve di voti democratici. Gli elettori di Trump erano insoddisfatti delle politiche “woke liberal” molto attente ai problemi dell’ambiente, della condizione femminile e dei nuovi immigrati, molto meno dello stato delle classi lavoratrici bianche impoverite.
A questi elettori non importa nulla della possibile minaccia costituita da Trump per l’ordine liberale, né sono attratti dalla preminenza del tema della condizione femminile che ha appassionato la politica democratica e liberale negli ultimi anni. Questi elettori hanno accolto con entusiasmo il messaggio protezionista di Trump che promette la chiusura delle frontiere all’immigrazione povera. Ma anche la Borsa festeggia, vedendo in Trump un ritorno del sostegno al business, senza molte mediazioni. Il fenomeno non è dissimile da quello del voto di destra emerso come vincente anche in molti Paesi europei.
A questi elettori non importa nulla della possibile minaccia costituita da Trump per l’ordine liberale, né sono attratti dalla preminenza del tema della condizione femminile che ha appassionato la politica democratica e liberale negli ultimi anni. Questi elettori hanno accolto con entusiasmo il messaggio protezionista di Trump che promette la chiusura delle frontiere all’immigrazione povera. Ma anche la Borsa festeggia, vedendo in Trump un ritorno del sostegno al business, senza molte mediazioni. Il fenomeno non è dissimile da quello del voto di destra emerso come vincente anche in molti Paesi europei.
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