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Migranti, il confronto Italia-Australia

Chiuso il centro in Papua Nuova Guinea e piu' ingressi legali

Fabrizio Galimberti 07/11/2024

Migranti, il confronto Italia-Australia Migranti, il confronto Italia-Australia Il nuovo governo inglese ha rinunciato all’idea, un po’ bislacca per la verità, di mandare gli immigrati illegali in attesa di essere ‘valutati’, in Ruanda. Anche se poi fossero stati giudicati degni di asilo, avrebbero avuto diritto di rimanere in Ruanda, non in Gran Bretagna. La Corte Suprema inglese, però, stabilì che quell’iniziativa era illegale, perché il Ruanda non era un Paese ‘sicuro’. Al che il Governo Sunak fece una legge che dichiarava come il Ruanda fosse invece un Paese ‘sicuro’. Poi, come detto, la cosa si fermò e nessuno è mai stato mandato in Ruanda. Il governo Meloni, proseguendo sulla strada di Sunak (spedire i migranti in un altro Paese) ha, come si sa, messo su un centro di accoglienza in Albania, le cui complicate vicende sono note. Qualcuno ha voluto evocare l’esperienza dell’Australia: una grande isola-continente, che ha, come tutti i Paesi avanzati, il problema dell’immigrazione illegale. E ha provato a mandare in altre isole (Papua-Nuova Guinea e Nauru) gli ‘sbarcati’ in attesa di valutazione. Ma non c’è confronto con l’Italia: il centro di accoglienza in Papua Nuova Guinea è stato chiuso nel 2017, dopo vari scandali sui costi e sulle misere condizioni di detenzione. E nell’isola di Nauru, a oggi i migranti detenuti sono 94 (novantaquattro). Nei centri di accoglienza in Australia (compresa la Christmas Island, che fa parte dell’Australia), erano detenuti, a fine agosto 2024, 1323 migranti.
 
In Italia gli sbarchi illegali sono stati, nel 2023, circa 158mila (ma nel 2024 si vanno più che dimezzando: al 29 ottobre erano 55049 contro 143824 nello stesso periodo del 2023). Al 15 ottobre 2024, nei centri di accoglienza, ci sono circa 140mila migranti.  Il Governo Meloni, per quanto riguarda l’immigrazione legale, ha fissato un target di 151mila nel 2024 e di 165mila nel 2025. Per l’Australia, che ha meno della metà della popolazione dell’Italia, il target di immigrati legali è di circa 200mila all’anno, cifra che più che si raddoppia se si contano anche i visti per studenti stranieri e per le Working holidays (un programma che permette ai giovani fino a 30 anni di stare un anno in Australia con diritto di lavorare e/o studiare). Insomma, l’Italia ha due problemi: dove mandare i migranti illegali che richiedono asilo, e come far arrivare più migranti legali di cui le imprese (e le nostre future pensioni) hanno gran bisogno.
 
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