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Ucraina, il dilemma dei missili a lungo raggio

Biden perplesso sulla richiesta di Zelensky

Rocco Cangelosi 16/09/2024

Ucraina, il dilemma dei missili a lungo raggio Ucraina, il dilemma dei missili a lungo raggio La richiesta di Zelensky di utilizzare missili a lunga gittata contro obbiettivi militari in territorio russo, fortemente sostenuta dal primo ministro britannico Keir Starmer, incontra forti perplessità da parte di Biden e dell'Amministrazione americana. Le considerazioni del presidente statunitense sono di un duplice ordine. La prima di ordine strategico. Secondo le valutazioni degli esperti militari infatti, l'utilizzo di missili a lunga gittata non muterebbe sostanzialmente la situazione sul terreno, aggravando per contro la tensione e favorendo l'escalation del conflitto. La seconda ragione è di ordine politico, in quanto l'autorizzazione a colpire obbiettivi in territorio russo con i deep strike  allontanerebbe le possibilità di successo di una seconda Conferenza di pace alla quale anche Mosca sarebbe invitata a partecipare, mentre la situazione potrebbe precipitare  verso un confronto diretto Russia-NATO come più  volte sostenuto dal Cremlino.
 
 
A ben vedere, lo scenario dal punto di vista ucraino si presenta  estremamente complesso. L'offensiva nella regione russa di Kursk che nell'ottica ucraina avrebbe dovuto alleggerire la pressione in Donbass, non ha ottenuto l'obbiettivo sperato con la conseguenza che le truppe russe, una volta caduta la città di Prokovsk, snodo strategico della regione, potrebbero dilagare in Donbass. Non solo, ma secondo le valutazioni più  attendibili  l'esercito ucraino non sarebbe in grado di mantenere il controllo dei territori occupati e potrebbe essere aggirato e tagliato fuori  dalla controffensiva russa gia' in svolgimento. Questa drammatica situazione sul terreno si ripercuote sull'assetto politico e sul consenso  popolare al governo in carica. Zelensky infatti, sottoposto a critiche crescenti sul suo operato, di fronte a una  popolazione  stanca per il protrarsi della guerra, cerca  disperatamente di dare una svolta alla situazione per rialzare il morale delle truppe e aumentare il potenziale offensivo ucraino. A questo fine il presidente ucraino, dopo aver effettuato un profondo rimaneggiamento della compagine ministeriale, spera in un maggiore coinvolgimento della NATO  in un impegno sempre più  diretto per costringere Putin a desistere dal proseguire la guerra.Per Biden e gli alleati occidentali si pone il problema di come contemperare il rischio di un allargamento del conflitto con la necessità  di assicurare a Kiev il sostegno necessario per evitare che i negoziatori ucraini si presentino al tavolo delle trattative in una posizione  di debolezza. La via d’uscita per superare l'attuale  stallo politico e  diplomatico  passa probabilmente attraverso una estensione del  quadro negoziale  alla definizione da una parte dello  status  futuro dell'Ucraina e dall'altra alla introduzione di proposte di  misure credibili di “confidence building” sulla dislocazione di missili balistici di qua e di la' dalla frontiera e di una graduale riduzione degli armamenti.
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