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Olimpiadi, treni e polemiche
Quel che ruota attorno ai Giochi di Parigi
Giancarlo Santalmassi 29/07/2024
Olimpiadi, treni e polemiche
Le Olimpiadi sono uno di quegli eventi che tutti guardano in tv. E perciò sono una ghiotta occasione per chi vuole farsi notare. Non a caso c’è stato il blocco dei TGV, i treni ad alta velocità vanto delle SNCF, vero fiore all’occhiello della tecnologia ferroviaria d’oltralpe, sulla cui causa si sta ancora indagando. Personalmente ricordo che oltre trent’anni fa, dovendo andare a Parigi, prendevo il treno da Milano e quando arrivavo a Ginevra arrivavo su un binario e su quello accanto era pronto il TGV, che aveva prima e seconda classe. Poi, via Lione, di volata fino alla Gare de Lyon. Ma quest’anno c’è stata una più forte polemica per l’immagine usata per simboleggiare, riassumere i giochi. Sembrava l’ultima cena di Leonardo. Con drug-queen e trans. In realtà, dice l’autore, era una grande festa pagana con Dioniso che siede a tavola, dio della festa e del vino e padre di Sequana, la dea legata al fiume.
E Thomas Jolly direttore artistico della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, ha negato di essersi ispirato all’ultima cena per le parti che hanno suscitato le polemiche (direi giuste) dei vescovi francesi, di politici di destra e sinistra transalpini e anche della destra italiana. “Non troverai mai in me - ha detto - alcun desiderio di deridere o denigrare alcunché. Volevo fare una cerimonia che riconciliasse e riaffermasse i valori della nostra Repubblica”. Certo che l’immagine alla ‘Trimalcione’ o alla ‘Grand bouffe’ di Marco Ferreri con Andrè Ferreol, non raggiungeva lo scopo.
E Thomas Jolly direttore artistico della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, ha negato di essersi ispirato all’ultima cena per le parti che hanno suscitato le polemiche (direi giuste) dei vescovi francesi, di politici di destra e sinistra transalpini e anche della destra italiana. “Non troverai mai in me - ha detto - alcun desiderio di deridere o denigrare alcunché. Volevo fare una cerimonia che riconciliasse e riaffermasse i valori della nostra Repubblica”. Certo che l’immagine alla ‘Trimalcione’ o alla ‘Grand bouffe’ di Marco Ferreri con Andrè Ferreol, non raggiungeva lo scopo.
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